SCENA SESTA
Ubaldo, Carlo, Rinaldo.
BALDO
(a Carlo)
Amico, inoltra il piè.
RINALDO
Cielo!... chi vedo!
UBALDO
Avvilito guerrier, schiavo d'amore,
Ubaldo e Carlo in noi rimira.
Osserva Qual ci veste le membra
Onorevole incarco.
E mentre il ferro
Noi cinge, e mentre il brando
Ci pende al fianco, adorno
Veder dobbiam di rose e in bianchi lini
Il più forte tra i Franchi e tra i Latini?
RINALDO
(Oh rimprovero amaro!)
CARLO
Il campo tutto
Impaziente aspira
A innalzar di Siòn sull'alte mura
L'augusto suo vessillo.
Desta di tromba squillo
Ogni soldato, anche il men forte; e solo
Rinaldo, il pro' Rinaldo,
L'indomito guerriero,
Sconosciuto sen vive e prigioniero?
RINALDO
Deh! amici... E ver, son io... Sono infelice!...
Ma voi come qui tratti,
Se quest'ermo sentier...
UBALDO
Virtù celeste,
Non arte stigia, a noi servì di guida.
CARLO
Ceda l'iniqua Armida
Al poter di quel Dio che al tutto impera.
RINALDO
Armida!... ella è il mio ben...
CARLO
Sogni?
UBALDO
Deliri?
In questo scudo espresso
Mira di tua virtù tutto l'eccesso.
(Scuopre uno scudo adamantino).
RINALDO
In quale aspetto imbelle
Io me ravviso, oh stelle!...
Qual di viltade oggetto!...
Oh immenso mio rossor!
(Rimane immobile e quasi fuori di sé).
CARLO
(Langue.)
UBALDO
(Sospira.)
CARLO
(Geme.)
UBALDO e CARLO
(Sente d'onor già i moti.
O Nume! i nostri voti
Secondi il tuo favor.)
UBALDO
(a Rinaldo)
Vedi qual reo governo
Di te fa un empio affetto.
CARLO
S'hai cor bastante in petto,
Resisti a tant'orror.
RINALDO
(seguitando a guardarsi nello scudo)
Qual di viltade oggetto!...
Oh immenso mio rossor!
CARLO
Il tuo dover ti chiama.
UBALDO
Gloria a pugnar t'invita.
UBALDO e CARLO
La tromba della fama
Ridesti il tuo valor.
RINALDO
Cessate... oimè! cessate...
Che barbaro tormento! Io vile?...
No: rammento
Che son Rinaldo ancor.
(Si squarcia e getta ogni fregio di mollezza).
UBALDO e CARLO
Or sì, che in te ritrovo
L'eroe qual fosti ognor.
RINALDO
(Ah! qual contrasto io provo
Di duol, di gloria e amor!)
UBALDO e CARLO
Vieni.
RINALDO
Vi seguo... (Oh dio!
Lasciarla mai poss'io!)
CARLO
A che t'arresti?
RINALDO
Armida!
Per te mi manca il cor...
UBALDO e CARLO
Severa omai ti sgrida
La voce dell'onor.
(Breve pausa).
RINALDO
Unitevi a gara
Virtude, valore,
Per vincere amore
Che affanno mi dà.
(Breve pausa. Frattanto Rinaldo alza
gli occhi al cielo in atto d'implorarlo).
Ma un raggio improvviso
Quest'alma rischiara...
Ah! sì, ti ravviso
Celeste bontà.
UBALDO e CARLO
Splendor degli eroi,
T'invola con noi;
Del ciel si dichiara
Per te la pietà.
(Partono).
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