SCENA PRIMA
Faraone ed Aronne, indi Osiride.
FARAONE
Ecco in tua mano, Aronne,
Il decreto real; fatale al regno
Fia la vostra dimora; anzi di morte
È reo chi d'Israele a Tani intorno
Si aggira ancor, quando risorge il giorno.
ARONNE
Dell'ultimo flagello i tristi effetti
Rammenta ognora, e di Mosè alle preci
Se questa volta ancora
Arrise Iddio, fuggi l'insidia e l'arte
Del corteggian, che a malignarti il core
Fra poco tornerà. Pietoso il Nume
Sempre non troverai.
FARAONE
Debole tanto
Faraon non sarà.
ARONNE
Lo voglia il Cielo!
Sia diradato alfin l'orrido nembo,
E ognun respiri a bella pace in grembo.
(Parte).
FARAONE
Sì, covra eterno obblìo
Le passate sciagure, e lieto ognora
Splenda l'egizio ciel: ah! vieni, o figlio!
Esulti per quell'alma!
Oh quai delizie a te destina il fato!
OSIRIDE
(Se mi leggessi in cor!)
FARAONE
Tornò d'Armenia
Ittaco ambasciador.
OSIRIDE
(Che ascolto!)
FARAONE
Accoglie
La tua destra, il tuo cor, le offerte nozze
La real Principessa.
OSIRIDE
(Io moro!)
FARAONE
Appena
De' vili Ebrei sgombrato fia l'Egitto,
Si accendano le tede,
E sì augurate e amabili catene
Succedano una volta a tante pene.
OSIRIDE
(Che mai farò? la fiamma mia, che al padre
Svelar volea, per ottener ch'Elcìa
Meco restasse, e come
A lui paleserò?)
FARAONE
Perché dolente,
Prence, ti veggo il volto!
Qual grave affanno hai nel tuo seno accolto?
OSIRIDE
Parlar, spiegar non posso
Quel che nel petto io sento!
Ah no... del mio tormento
Darsi non può maggior!
FARAONE
È il Ciel per noi sereno,
Se pria fu avverso e fiero:
Ti calmerà, lo spero,
Dolce e soave amor.
OSIRIDE
No... sempre sventurato...
FARAONE
Perché? qual tristo fato?
OSIRIDE
Padre! ah! non sai...
FARAONE
Favella...
OSIRIDE
La mia nemica stella
Mi vuole oppresso ognor!
FARAONE
È a te ragion rubella?
Non ti comprendo ancor.
OSIRIDE
(Non merta più consiglio
Il misero mio stato;
E il più fatal periglio
Vo intrepido a sfidar!)
FARAONE
(Palpito a quell'aspetto!
Gemo nel suo dolore!
Ah! qual sarà l'oggetto
Del grave suo penar.)
(Viano da parti opposte).
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