Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Andrea Leone Tottola
Mosè in Egitto

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO PRIMO
    • SCENA QUINTA
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

SCENA QUINTA
Amaltea e Mambre, indi Faraone ed Osiride
con real seguito.

AMALTEA
Ah! dov'è Faraon? Mambre! ti affretta...

MAMBRE
Che fu?

AMALTEA
Cinta è la reggia
Da folto stuol di Egizi, e baldanzoso
Pretende ognun che l'ordine già dato
Di congedo agli Ebrei sia rivocato.

MAMBRE
Lo sappia il Re... (Già siamo in porto!)

AMALTEA
Immune
Non resti un tanto ardir; cada la scure
Sul capo al sedizioso,
Che del Dio di Mosè novello sdegno
Osa di provocar sul nostro regno.

MAMBRE
Ecco il Sovrano, e ‘l Prence è seco.

AMALTEA
(Ah! troppo
Di Osiride pavento!
A suo talento il cor paterno ei muove,
E Faraon per suo destin fatale
Debole è al bene e pertinace al male.)

MAMBRE
(La vittoria è per noi!)

AMALTEA
Mio Re! non sai...

FARAONE
Tutto mi è noto.

AMALTEA
Ah! di esemplar rigore
Ti arma o signor! fia doma
La popolar baldanza,
E ammiri Egitto ormai la tua costanza.

FARAONE
Sposa, ti accheta...

OSIRIDE
Alle muliebri cure,
Donna, rivolgi il tuo pensier.

FARAONE
La benda,
Che un fattucchier maligno
Pose al credulo ciglio,
Gazie agli Dei! seppe squarciarmi il figlio.

AMALTEA
Che sento! oh me infelice!
Oh sventurato Egitto!

OSIRIDE
Ah! tal sarìa
Se partisser gli Ebrei...

AMALTEA
Tu vedi notte
Ove non è che giorno.

OSIRIDE
È chiaro giorno
Quel che vegg'io: l'arte del mago ebreo
Notte tel fa sembrar; sotto il pretesto
Di offrir le ostie al suo
Nume entro il deserto
Chi non vede una trama?
Ognun sa pure,
Che quaranta e più lustri or son compiuti
Da che scese Giacobbe a questo regno,
E ognun pur sa, che fin d'allor gli Ebrei
Adoraro il lor Nume entro l'Egitto;
Come dunque si vuol, ch'ei l'ostie or chieda
Sull'arse solitudini infeconde
Dell'Arabia Petrea? già i Madianiti
Sono sull'armi, e della tela ordita
Chi sa che a ricomporle prime fila
Mosè fra lor non vada, onde scagliarsi
Con essi unito a devastarci il regno?
Tanta stupidità mi muove a sdegno!

AMALTEA
Ma il flagello divin?

FARAONE
Son tutt'inganni.

AMALTEA
E qual pruova maggior...

FARAONE
Non più: va', Mambre,
Prence, tu stesso il piede affretta, e sappia
Da voi Mosè, che rivocato è il cenno,
E se da Egitto un sol partir ardisca
Acerba morte il punirà.

OSIRIDE
(Qual gioia!)

AMALTEA
Deh rifletti o mio Re! cangia consiglio!

FARAONE
Taci, Regina: ho risoluto, e basta.
Ah! tremi il mio nemico,
Tremi Mosè, se il voler mio contrasta.
A rispettarmi apprenda
Chi ad obbedir sol nacque,
Né seco più discenda
A patti vili un Re.
Io deggio al ben del regno
Ogni mia cura, o sposa:
È quell'affanno indegno
Del tuo bel cor, di te.
Oh quanto grato
Al tuo consiglio,
Saggio mio figlio,
È il genitor!
Se ognora a lato,
Caro, mi sei,
Nemico aguato
Non temo allor.
(Ad Amaltea)
Ti calma, e taci.
(Ad Osiride)
Miei cenni adempi,
E se quegli empi
Resisteranno,
Destar sapranno
Più il mio furor.
(Parte).

AMALTEA
Ove mi ascondo? ah di atro nembo il cielo
Già parmi che si copra!
(Parte).

OSIRIDE
Mambre, si vada, e si coroni l'opra.
(Partono).

Vasta pianura. A vista le mura di Tani.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License