Cap.
22
Che le donne non
sono soperbe
Il Petrarca nel lib. 2 De li remedii de l’una e
l’altra fortuna, nel dialogo 42, dice che la soperbia è cosa propria delle
donne. Livio parimente, nel lib. 24 Ab urbe condita, pare affermare il
medesimo parlando di Damarata figliuola di Ierione, dicendo: «Ella gonfia di
spirito muliebre avertisce etc.». Nondimeno, essendo stato primieramente
l’angelo scacciato dal paradiso celeste per causa della soperbia, e poi Adamo
del paradiso terrestre per causa della disubedienza, la quale nasce (come dice
Cirillo, lib. 8, e Ireneo lib. 3 cap. 31) dalla [108r] soperbia,
perciò che nessun peccato può, overo essere puote (come dice Santo Agostino
scrivendo a un certo conte) senza soperbia, è da presumere che più tosto la
soperbia sia propria dell’uomo che della donna. Il che fa che anco maggiormente
si creda perché i molti scrittori che hanno scritti di tal materia hanno notato
pocchissime donne di questo vicio e peccato della soperbia, anzi per contrario
hanno molto commendato quelle di umiltà e mansuetudine, e hanno tassato molti e
innumerabili uomini di soperbia sì come proprio loro vicio, sì come sono gli
infrascritti.
Grandissima soperbia mostrò il
re David quando egli fece numerare il popolo e suoi suditti, laonde egli
gravemente fu da Dio punito: lib. 2 de li Re cap. 24.
Soperbamente il re de gli Assiri fece dire a
Ezechia, dicendo che né Dio né uomo potrebbe liberarlo dalle sue mani: lib. 4
deli Re cap. 18. [108v]
La ribellione di Cora e de gli
altri, fatta contra di Mosé, nacque dalla soperbia, imperoché Mosé gli disse:
«Figliuoli di Levi, sete molto soperbi»: Numeri cap. 16.
Faraone troppo soperbamente
rispose quando disse: «Io non so di Signore e non voglio lasciare il popolo di
Israelle»: Essodo cap. 5 e 14.
Se Nabucodonosore fosse uomo
soperbo quindi appare, perciò che egli avea comandato a Oloferne, suo
grandissimo capitanio, che distrugesse tutti i dei della terra, acciò che esso
solo fosse detto dio di quelle regioni che fossero state soggiogate da detto
Oloferne: Giudith cap. 2, 3 e 5.
Vedendo il soperbo Aman che
Mardocheo non lo volea adorare, persuase al re che tutti i Giudei fossero
distrutti: Ester cap. 3 e 5.
Se parimente Nabucodonosore, del
quale abbiamo detto di sopra, fosse soperbo, più chiaramente anche di qui
appare, perciò che egli dicea: «Io ascenderò al cielo e [109r] sarò
simile a Dio»: Isaia cap. 14.
Di Moabe si dice: «Abbiamo udito la soperbia di
Moabe, il quale è molto soperbo, e la sua soperbia e arroganza è maggior della
sua forza»: Isaia cap. 16.
Perché Baltassare figliuolo di
Nabucodonosore si levò in soperbia contra il Signore del cielo egli fu uciso, e
Dario successe nel regno di quello: Daniele cap. 5.
Avendo udito Nicanore gli
olocausti, quali erano offerti da li Giudei, ridendosi di tal cosa, li sprezzò
soperbamente parlando, laonde egli fu il primo che nel fatto d’armi moresse:
lib. 1 de li Macabei cap. 7.
La soperbia fece rovinare la
gran torre di Babilonia, messe confusione nelle lingue, amazzò Goliath, impiccò
Aman, uccise Nicanore, mandò in rovina Antioco, sommerse Faraone, tagliò a
pezzi Senacheribe; Dio distrusse le sedie de li prìncipi soperbi e tagliò le
radici delle genti soperbe: Innocenzio Della viltà della condizione umana.
[109v]
Serse re de’ Persi talmente fu soperbo che non solo
usava la soperbia verso gli uomini, ma anco verso gli elementi: imperoché,
udendo egli che per la fortuna del mare non potea navigare, minacciava alle
onde la carcere e le catenne e, sì come egli volesse ligare quelle, fece
buttare in mare catenne: Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5.
Ciro re de’ Persi usò la
medesima soperbia verso l’acque perciò che, essendosi annegato un suo soldato
nel fiume Gange, divise quello in trecento e sessanta fiumi, e lo secò in
tutto: Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5.
Ma se Sesostrate, re di Egitto, fosse soperbo,
quindi manifestamente appare, perché sforzava ogni anno i suoi prìncipi venire
a sé, e voleva poi che quattro di quelli, aggionti come buoi al suo carro, lo
tirassero al tempio: Battista Campofulgosi nel sopradetto luoco.
Domiziano imperatore tanto fu
arrogante e soperbo che nelle sue publiche gride e scritture volea essere
chiamato signore e dio: Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5. [110r]
Ma finalmente, acciò che lasciamo questo
ragionamento, chi fu più soperbo di Caligola imperatore, il quale usò tanta
arroganza, soperbia e insolenza, che egli sprezzava Giove e li minacciava di
volerlo scacciare di Roma, perché tal volta con la piova li disturbava li
spettacoli che egli facea? Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5.
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