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Vincenzo Sigonio
La difesa per le donne

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  • Cap. 24   Che le donne non sono bugiarde né spergiure
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Cap. 24

 

[112r] Che le donne non sono bugiardespergiure

 

Andrea Tiraquello, nella nona Legge congiogale numero 41, dice che la donna è bugiarda. E Properzio lib. 2 dice che ciò che giurano le donne, il vento lo porta seco; donde che questi scrittori non solo le fanno bugiarde ma anco spergiure. Le qual cose se fossero vere, certamente le donne meritariano essere dette figliuole del diavolo, il quale è padre della bugia, sì come si legge nel Genesi cap. 3.

Ma perché appresso gli istorici si ritrovano infiniti uomini bugiardi e spergiuri, e pocchissime donne, e quasi nessuna, che di tal brutto vicio sia macchiata, credo io che sia il contrario di quello che dicono questi tali contra l’onore delle donne, e che più tosto mossi da qualche loro passione abbiano detto cose tali, acciò che nessuno alle donne mai fosse per prestar fede; ma vediamo quanti uomini sono stati notati da li scrittori di questo vicio che i nostri sudetti autori attribuiscono alle donne.

Il re Faraone molte volte volse ingannare con bugie e false menzogni Mosé, ma ciò niente mai li giovò: Essodo cap. 10 (6). [112v]

Due falsi testimoni, menati contra Naboth, con loro bugie furono causa che egli fosse lapidato: lib. 3 de li Re, cap. 21.

Il bugiardo spirito nella bocca de molti profeti ingannò Acab che egli andasse a combattere, donde che egli fu ferito a morte: lib. 3 de li Re, cap. 22.

Aman ritrovò bugie falsissime per poter rovinar Mardocheo, ma tutto fu a suo danno: Ester cap. 3.

Perniziosa e detestabile bugia ritrovarono i duoi falsi e ribaldi vecchi contra la innocentissima Sosanna, ma furono trattati come meritavano: Daniele cap. 13.

Antioco re mandò i prìncipi deli tributi nelle città di Giuda, e venne in Gierusaleme e parlò a quelli parole piene d’inganni e false sotto pretesto di pace, e credetero a lui; ma egli poi assaltò la città subito e rovinò il popolo: lib. 1 de li Macabei, cap. 1.

Similmente esso Antioco, assediando la città di Gierusaleme, mandò con false parole a dire a li Gierosolimitani che egli volea fare la pace con essi loro; i quali accettarono la condizione, e così giurò il re e li prìncipi a quelli, ma subito il traditore ruppe il giuramento e comandò che le mura fossero rovinate: lib. 1 de li Macabei, cap. 6. [113r]

Alchino, qual vuolse esser fatto sommo sacerdote, disse al re Demetrio: «Giuda e i suoi fratelli hanno rovinato i tuoi amici»; il medesimo poi venne nella terra di Giuda con Bachide, e mandarono nonci a Giuda e gli fratelli di quello e parlarono con quelli parole amorevoli e piene di pace con bugie e inganni; finalmente si conobbe che in lui non era verità alcuna: lib. 1 de li Macabei, cap. 7.

Demetrio promesse a Ionata che li restituirebbe la fortezza ma, essendo liberato per li Giudei quali mandò Ionata, Demetrio mancò d’ogni cosa che egli avea promesso, e si alienò da Ionata: lib. 1 de li Macabei, cap. XI.

Lisandro lacedemonio, avendo sotto pretesto d’amicizia fatto chiamare a sé ottocento Milesii, li fece uccider tutti a li suoi soldati: Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 6, dove si legge anco de molti altri buggiardi, spergiuri e mancatori di fede.

Simone mandò a Trifone cento talenti d’argento e duoi figliuoli di Ionata per la liberazione di quello, perciò che Trifone avea promesso a Simone di rimandargli Ionata s’egli facea [113v] questo; ma Trifone disse la bugia e mancò della sua parola, perciò che egli ritenne l’argento e uccise il padre insieme con i figliuoli: lib. 1 de li Macabei, cap. 13.

Contra San Paolo furono ritrovate molte bugie, perciò che certi questuari, quali aveano la putta Phitonissa in Filippi, dalla quale egli avea scacciato il spirito Phitone, dissero a li magistrati della città: «Questo uomo insieme con gli altri Giudei conturbano la nostra città e annonciano costumi che non sono leciti da osservare»: Atti Apostolici cap. 16.

Parimente li Giudei condossero duoi falsi testimonii contra San Stefano, che dicevano che egli non cessava dire parole contra la legge e il luoco santo: Atti Apostolici cap. 6.

Similmente si legge nelli sudetti Atti Apostolici, cap. 21, che alcuni Giudei messero le mani adosso a San Paolo gridando che egli era quello che in ogni luoco insegnava a tutti contra il popolo la legge, e che egli avea violato il luoco santo.

Non restaria materia di addure altri essempi di buggiardi, ma, di questi contenti, passiamo più oltre ad altra materia.

 

 




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