SEZIONE SECONDA
LA RIVELAZIONE DELLA VITA
Capitolo
I
MANIFESTAZIONE DELLA VITA
La rivelazione delle
cose trovasi raddoppiata da una seconda rivelazione, quella della vita. Per sè
le cose non hanno valore, la verità non ha senso, la ragione limitasi ad
affermare ciò che è od a negare ciò che non è; rimane indifferente al bene e al
male. La vita sola dà un pregio alla verità, un valore alle cose, uno scopo
all'azione. Se la rivelazione degli esseri sfugge ai dilemmi della natura e del
pensiero, la rivelazione della vita sfugge a quelli del bene e del male.
Impadronendosi della logica, essa invola il problema della felicità alle
contraddizioni della critica. Seguiamola nella sua manifestazione.
La vita si
sviluppa progressivamente; la sua prima manifestazione consiste
nell'impressione che produce in noi ogni apparenza. I fiumi, gli astri, tutti
gli oggetti inanimati ci impressionano, la luce parla il linguaggio misterioso
dei colori e delle prospettive, il suono ci strazia o c'intenerisce, il romore
ci anima, il silenzio ci sgomenta, l'oscurità ci sconforta. Dunque alla
semplice intuizione di un oggetto noi gli diamo un valore: questo valore rimane
indeterminato, ma non oltrepassa una certa latitudine; l'uomo che non lo sente
è insensato; quello che lo esagera è infermo di mente.
I bisogni
determinano con maggior precisione i valori delle cose: la necessità di
nudrirci, di difenderci provoca subitamente all'azione, l'azione è un moto; se
ne può valutare la forza, questa forza è proporzionata all'attrazione
dell'oggetto; da essa dunque si può misurare il valore che ha per noi l'oggetto
di cui vogliamo impadronirci; dacchè le cose cadono nella sfera de' nostri
bisogni naturali o fittizi, hanno, non solo un valore, ma un prezzo, perchè le
forze misurano le forze, il moto misura il moto, quindi havvi equazione, scambio,
valutazione. Voi date venti giorni di lavoro, cioè di moto, per una veste,
cinque per una misura di grano; son queste proporzioni precise, le quali
tramutano il valore nel prezzo. Benchè variino secondo le nostre disposizioni,
i nostri capricci, le nostre opinioni; benchè il lavoro sia aggradevole o
penoso, il variare ha un limite, ed havvi un prezzo umano per ogni oggetto.
La vita
acquista un nuovo grado di forza in presenza della vita. Ogni animale sente
nella rivelazione della sua propria vitalità ciò ch'esso è relativamente agli
altri animali; li teme, li ama, li fugge, li assale. L'uomo è sottoposto alla
legge generale; non havvi animale che non gli inspiri simpatia o ribrezzo,
sentimento di sicurezza o di timore: ogni animale ha un prezzo prestabilito nei
nostri instinti. Il valore vago del sentimento, poi quello più determinato de'
nostri bisogni, ne misurano l'importanza.
La
rivelazione della vita giunge al sommo quando l'uomo trovasi in presenza
dell'uomo: qui ogni atto, ogni gesto acquista un valore, le mille volte
superiore alla sua materiale importanza. L'amor fisico desta in noi la poesia
dell'amore, la generazione risveglia nella madre un sentimento che la vincola
per sempre all'essere uscito dal suo seno; ogni situazione determina una
inquietudine, una compiacenza, un giubilo, una tristezza, e sentimenti che
tramutano il nostro io. La società è il mezzo naturale dei fenomeni della vita:
la patria determina il patriottismo, l'ingiuria provoca la vendetta, il
beneficio ci ispira la gratitudine; la gloria, l'ambizione, l'arte, la scienza
ci esaltano, ci alterano; le grandi riunioni di genti adunate fanno sorgere
miracoli dalla rivelazione della vita. Quindi l'entusiasmo che si sviluppa
nelle grandi assemblee, l'ispirazione dell'oratore che improvvisa, l'estro
vittorioso del generale nel forte della mischia, il subito esaltarsi
dell'eroismo si spontaneo nella folla. Siano gli uomini isolati, l'oratore
perde la sua vena, l'attore perde l'accento della passione, le mosse del
generale sono ridotte ad un meccanismo di formole strategiche, e l'eroe non
potrebbe trovare un consigliere più egoista della solitudine.
Così la
rivelazione degli esseri risveglia in noi la seconda rivelazione assolutamente
distinta, della vita; debole dinanzi alle cose inanimate, essa si sviluppa
dinanzi la natura animata, e tocca al sommo quando l'uomo giunge al cospetto
dell'uomo. Ogni oggetto provoca la manifestazione della vita: pure essa
specialmente dipende dai due elementi della luce e del suono; soppressi questi
due veicoli, la vita striscia solitaria attraverso gli oggetti, ridotta ai
fremiti inarticolati dell'animalità: ed è che, moltiplicando il nostro contatto
colle cose, la luce e il suono moltiplicano gli atti della nostra vitalità.
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