Capitolo
III
L'INTERVERSIONE DEGLI ISTINTI
Ogni sentimento può
ricevere due sviluppi, l'uno diretto, l'altro inverso. Sforzandoci di passare
da uno stato all'altro, possiamo cercare ora il possesso, ora la privazione, e
direi, ora il bene, ora il male, se qui non parlassi della vita, facendo
astrazione da ogni idea morale. Esaminiamo soltanto le rivulsioni della vita.
L'interversione
dei gaudi è un fatto fisiologico. È nota la tendenza di alcuni infermi a
nudrirsi di materie corrotte, immonde, nauseanti: la corea interverte il moto
muscolare per farci camminare a ritroso: l'idrofobo abborre l'acqua; non havvi
bisogno che non possa svilupparsi a rovescio.
Nelle
passioni l'interversione si fa più patente. Prendiamo l'esempio dell'amore.
L'uomo e la donna sono due apparecchi generatori riccamente ornati dalla
natura, che sparge sul loro organismo intero la diversità dei due sessi. La
diversità è nel corpo, nella persona, nel gesto, nella voce, dovunque: per essa
si sviluppa l'amore che vive di luce, di suono; che sta nella rete misteriosa tesa
dalla mutua irradiazione dei due esseri; toccando alla rete, i due esseri si
ravvicinano, e solo nel momento in cui si compie l'atto della vita s'avveggono
di essere due apparecchi. Ecco lo sviluppo diretto dell'amore: presenta due
caratteri: analizziamoli perchè ogni carattere può intervertirsi colla fatalità
di una malattia.
Il primo
carattere dell'amore consiste nella seduzione dei due esseri che si trovano
quasi inscientemente sacrificati all'opera della generazione. A questo primo
carattere opponsi la rozzezza che fa primeggiare l'atto sulla poesia
dell'amore, respinta come una leziosaggine, un ridicolo, un che di puerile e
d'insensato. La mera lusinga stanca, infastidisce, fa dispetto: si vuole il
fatto.
In secondo
luogo, l'amore sta nell'irradiazione di due esseri, in un mutuo scambio di
luce, di foco, di raggi; questa è la magia, questo il legame, che combina due
ritmi mistici, i quali s'identificano: così l'amore è riservato e solingo; non
vuole compagni, avventura la vita piuttostochè essere diviso. Il sentimento
della gelosia persiste in ogni punto della durata dell'amore. Ma l'inversione
travolge il secondo carattere, e fa quanto la passione diretta respinge. Di là
l'affascinamento per le cortigiane; la comunanza desiderata, offerta; il disgusto
per l'onestà, un'esaltazione febbrile per la promiscuità animale.
Rimane il
terzo carattere del raccoglimento; perchè l'atto della vita è magico, esige
l'attenzione d'un doppio magnetismo, una specie di fede mutua d'un essere
nell'altro. Il pudore s'interverte alla volta sua, ed è il momento del cinismo
che si compiace di far mostra di quanto la natura cela; quindi l'ebbrezza
dell'impudicizia, le poesie oscene, le incisioni scandalose, e tutta
quell'immonda industria, quella letteratura sotterranea che Parigi ignora e che
Parigi vende all'aristocrazia dell'Europa. Di là l'orgia poetica o reale o
imaginaria dalle mille forme, dagli sfuggevoli capricci, ora vaneggiante in
conventi venerei, ora esaltandosi nella profanazione delle sacre cose.
Nell'orgia il
sesso sopravvive ancora, l'inversione lascia in presenza l'uomo e la donna. Ma
un grado più basso l'uomo e la donna si respingono, la libidine interverte il
sesso, cerca in sè l'antitesi, desidera avidamente quanto muove a nausea,
quanto fa inorridire; lotta contro la natura e cade in un mero delirio contro
l'istinto. Quindi le passioni contro natura, contro il quarto carattere
dell'amore, contro la correlazione sempre attraente dei due sessi. Intere
nazioni furono travolte in quest'inversione.
Tolto il sesso,
rimane ancora all'amore un ultimo carattere, quello di amare. L'ultimo estremo
dell'inversione sostituisce alle tenerezze, alle carezze, all'adorazione, la
persecuzione, la fierezza, la crudeltà: qui l'amore chiede sangue, non dà più
la vita, uccide: questo delirio ebbe il suo poeta, che Napoleone giustamente
imprigionava nello spedale dei pazzi.
Tutte le
passioni possono svilupparsi a ritroso come l'amore: non havvi forse la
passione del furto? quella dell'omicidio? la passione del combattimento, della lotta?
la legge non è forse armata contro le inversioni sempre imminenti? Da un tempo
all'altro esse scoppiano negli spedali e fanno maraviglia; nelle prigioni
trovansi confuse col delitto; ne abbiamo visto una recente a Parigi, ebbra
nelle fosse de' cimiteri; tutte le inversioni travestite e mascherate
serpeggiano nella società. Esse hanno i loro covili dove sfuggono
all'attenzione: ma si osservino ove siano protette dalla legge, e si troveranno
mostruose come l'amore intervertito. Guardate alla guerra, vedrete svilupparsi
il piacere di distruggere, d'incendiare; guardate alle repressioni politiche,
vedrete l'uomo lieto della morte altrui. Il piacere d'esser utile, intervertito
nei tempi della tortura, cangiava nei tribunali i giudici in altrettanti demoni:
ed oggi? L'inversione si raccoglie sotto di una bandiera, si chiama governo e
da tre secoli la vediamo nella chiesa, che combatte apertamente il pensiero, la
verità, la giustizia; felice dei tormenti che soffrono le sue vittime, infelice
delle vittorie riportate dall'umanità.
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