PARTE
PRIMA
CRITICA
DELL'EVIDENZA
Lo stesso
procedimento che ci promette la certezza ci conduce al dubbio.
Noi c'inganniamo ad ogni istante: l'errore è sempre immanente al
nostro pensiero; siam condannati a diffidare delle nostre idee, dei nostri
sensi, della nostra mente siamo costretti a verificare ogni nostro giudizio. Si
verificano i nostri giudizi sottomettendoli all'impero della logica. La logica
ci promette la certezza con le tre forme dell'identità, dell'equazione e del
sillogismo.
L'identità ci
assicura che una cosa è quella che è; dubitare dell'identità è negare ciò che
si afferma, è un affermare ciò che si nega, è rendere impossibile perfino il
discorso. L'equazione spiega una cosa per mezzo di un'altra che le è uguale:
anche qui se X è uguale a B, X è conosciuta e non è se non che B sotto un'altra
forma: contestarlo sarebbe contestare B che viene affermato. Il sillogismo è
costituito da tre termini, il primo de' quali contiene il secondo, il quale
contiene il terzo: accordate le premesse, la conseguenza diventa necessaria e
trovasi tutta intera nelle premesse.
Per giungere alla
certezza noi invochiamo le tre forme della logica, sottoponendo le nostre
cognizioni all'impero della logica, scorgesi che tutte sono contraddittorie e
paradossali; lungi dal giungere alla verità, siamo condotti all'assurdo; lungi
dal verificarsi i nostri giudizi, sono resi tutti impossibili. Ciò è quanto
dimostreremo, sommettendo successivamente alla prova della logica: 1° le cose
della natura; 2° i pensieri dell'uomo; 3° le nozioni del giusto e dell'utile
che governano l'umanità.
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