Capitolo
XII
I CONTRARI
La
contraddizione tra l'essere e il non-essere si ripete in tutti i generi, in
tutte le forme dell'alterazione, la quale emerge sempre dai contrari. La luce è
alterata dalle tenebre, il calore dal freddo, la salute dalla malattia, la
ricchezza dalla povertà. La logica richiede che là dove si manifesta la salute
la malattia non si manifesti, che il calore respinga eternamente il freddo;
eppure la natura si ribella contro questa logica necessità. La logica esclude
ogni mezzo tra i contrari, e nella natura tutto si mesce: la logica è schietta
nelle sue deduzioni, afferma o nega, e nella natura ogni esistenza è immersa
nelle transizioni, in cui non v'ha affermazione nè negazione, nè sì nè no, nè
bene nè male, nè essere nè non-essere. La logica richiede che ogni cosa venga
almeno da una cosa omogenea, che la vita esca dalla vita, il moto dal moto; e
la natura, operando sempre per reazione, deduce la vita dalla morte, il moto
dall'inerzia, il bene dal male. Infine, la logica richiede che i contrari
rimangano distinti, almeno nella nostra mente; eppure non sono intesi e
compresi se non al momento del paragone, in guisa che restano correlativi,
indivisibili nella nostra mente, la quale non concepisce la salute senza la
malattia, nè la luce senza le tenebre, nè la ricchezza senza l'indigenza, nè
l'essere senza il non-essere, nè l'infinito senza il finito.
In forza dei
contrari il sì e il no escono dal fondo delle cose, eppure non possiamo nemmeno
sapere quale dei contrari sia il sì, quale il no. Per l'uomo la negazione è la
statura del fanciullo, per il fanciullo la negazione è la statura dell'uomo. La
destra, la sinistra, l'alto, il basso variano; abbiamo solo a volgerci sulla persona
per vedere la negazione e l'affermazione soppiantarsi a vicenda. La destra, la
sinistra, l'alto, il basso sono astrazioni; ma la contraddizione passa
nell'astratto perchè trovasi nel concreto. Dove sono il Nord e il Sud? In una
convenzione. Come distinguere il polo positivo dal negativo? Arbitrariamente.
Il positivo è desso nella luce o nelle tenebre, nel caldo o nel freddo, nel
maschio o nella femmina, nella salute o nella malattia, nella vita o nella
morte? Noi non sapremo mai se la gallina è un progresso sull'uovo, o l'uovo
sulla gallina; se la natura si perfeziona o se declina, se l'uomo esprime un
trionfo o una decadenza della natura. Tutto è relativo, mors tua vita mea; il
positivo e il negativo, il bene e il male si scambiano di continuo, e trovansi
indistintamente a destra, a sinistra, l'uno nell'altro.
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