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Giuseppe Ferrari
Filosofia della rivoluzione

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  • PARTE SECONDA   DELLA RIVELAZIONE NATURALE
    • SEZIONE SECONDA   LA RIVELAZIONE DELLA VITA
      • Capitolo I   MANIFESTAZIONE DELLA VITA
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SEZIONE SECONDA

 

LA RIVELAZIONE DELLA VITA

 

 

Capitolo I

 

MANIFESTAZIONE DELLA VITA

 

La rivelazione delle cose trovasi raddoppiata da una seconda rivelazione, quella della vita. Per sè le cose non hanno valore, la verità non ha senso, la ragione limitasi ad affermare ciò che è od a negare ciò che non è; rimane indifferente al bene e al male. La vita sola dà un pregio alla verità, un valore alle cose, uno scopo all'azione. Se la rivelazione degli esseri sfugge ai dilemmi della natura e del pensiero, la rivelazione della vita sfugge a quelli del bene e del male. Impadronendosi della logica, essa invola il problema della felicità alle contraddizioni della critica. Seguiamola nella sua manifestazione.

La vita si sviluppa progressivamente; la sua prima manifestazione consiste nell'impressione che produce in noi ogni apparenza. I fiumi, gli astri, tutti gli oggetti inanimati ci impressionano, la luce parla il linguaggio misterioso dei colori e delle prospettive, il suono ci strazia o c'intenerisce, il romore ci anima, il silenzio ci sgomenta, l'oscurità ci sconforta. Dunque alla semplice intuizione di un oggetto noi gli diamo un valore: questo valore rimane indeterminato, ma non oltrepassa una certa latitudine; l'uomo che non lo sente è insensato; quello che lo esagera è infermo di mente.

I bisogni determinano con maggior precisione i valori delle cose: la necessità di nudrirci, di difenderci provoca subitamente all'azione, l'azione è un moto; se ne può valutare la forza, questa forza è proporzionata all'attrazione dell'oggetto; da essa dunque si può misurare il valore che ha per noi l'oggetto di cui vogliamo impadronirci; dacchè le cose cadono nella sfera de' nostri bisogni naturali o fittizi, hanno, non solo un valore, ma un prezzo, perchè le forze misurano le forze, il moto misura il moto, quindi havvi equazione, scambio, valutazione. Voi date venti giorni di lavoro, cioè di moto, per una veste, cinque per una misura di grano; son queste proporzioni precise, le quali tramutano il valore nel prezzo. Benchè variino secondo le nostre disposizioni, i nostri capricci, le nostre opinioni; benchè il lavoro sia aggradevole o penoso, il variare ha un limite, ed havvi un prezzo umano per ogni oggetto.

La vita acquista un nuovo grado di forza in presenza della vita. Ogni animale sente nella rivelazione della sua propria vitalità ciò ch'esso è relativamente agli altri animali; li teme, li ama, li fugge, li assale. L'uomo è sottoposto alla legge generale; non havvi animale che non gli inspiri simpatia o ribrezzo, sentimento di sicurezza o di timore: ogni animale ha un prezzo prestabilito nei nostri instinti. Il valore vago del sentimento, poi quello più determinato de' nostri bisogni, ne misurano l'importanza.

La rivelazione della vita giunge al sommo quando l'uomo trovasi in presenza dell'uomo: qui ogni atto, ogni gesto acquista un valore, le mille volte superiore alla sua materiale importanza. L'amor fisico desta in noi la poesia dell'amore, la generazione risveglia nella madre un sentimento che la vincola per sempre all'essere uscito dal suo seno; ogni situazione determina una inquietudine, una compiacenza, un giubilo, una tristezza, e sentimenti che tramutano il nostro io. La società è il mezzo naturale dei fenomeni della vita: la patria determina il patriottismo, l'ingiuria provoca la vendetta, il beneficio ci ispira la gratitudine; la gloria, l'ambizione, l'arte, la scienza ci esaltano, ci alterano; le grandi riunioni di genti adunate fanno sorgere miracoli dalla rivelazione della vita. Quindi l'entusiasmo che si sviluppa nelle grandi assemblee, l'ispirazione dell'oratore che improvvisa, l'estro vittorioso del generale nel forte della mischia, il subito esaltarsi dell'eroismo si spontaneo nella folla. Siano gli uomini isolati, l'oratore perde la sua vena, l'attore perde l'accento della passione, le mosse del generale sono ridotte ad un meccanismo di formole strategiche, e l'eroe non potrebbe trovare un consigliere più egoista della solitudine.

Così la rivelazione degli esseri risveglia in noi la seconda rivelazione assolutamente distinta, della vita; debole dinanzi alle cose inanimate, essa si sviluppa dinanzi la natura animata, e tocca al sommo quando l'uomo giunge al cospetto dell'uomo. Ogni oggetto provoca la manifestazione della vita: pure essa specialmente dipende dai due elementi della luce e del suono; soppressi questi due veicoli, la vita striscia solitaria attraverso gli oggetti, ridotta ai fremiti inarticolati dell'animalità: ed è che, moltiplicando il nostro contatto colle cose, la luce e il suono moltiplicano gli atti della nostra vitalità.

 

 




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