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Giuseppe Ferrari
Filosofia della rivoluzione

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA   DELLA RIVELAZIONE NATURALE
    • SEZIONE SECONDA   LA RIVELAZIONE DELLA VITA
      • Capitolo III   L'INTERVERSIONE DEGLI ISTINTI
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Capitolo III

 

L'INTERVERSIONE DEGLI ISTINTI

 

Ogni sentimento può ricevere due sviluppi, l'uno diretto, l'altro inverso. Sforzandoci di passare da uno stato all'altro, possiamo cercare ora il possesso, ora la privazione, e direi, ora il bene, ora il male, se qui non parlassi della vita, facendo astrazione da ogni idea morale. Esaminiamo soltanto le rivulsioni della vita.

L'interversione dei gaudi è un fatto fisiologico. È nota la tendenza di alcuni infermi a nudrirsi di materie corrotte, immonde, nauseanti: la corea interverte il moto muscolare per farci camminare a ritroso: l'idrofobo abborre l'acqua; non havvi bisogno che non possa svilupparsi a rovescio.

Nelle passioni l'interversione si fa più patente. Prendiamo l'esempio dell'amore. L'uomo e la donna sono due apparecchi generatori riccamente ornati dalla natura, che sparge sul loro organismo intero la diversità dei due sessi. La diversità è nel corpo, nella persona, nel gesto, nella voce, dovunque: per essa si sviluppa l'amore che vive di luce, di suono; che sta nella rete misteriosa tesa dalla mutua irradiazione dei due esseri; toccando alla rete, i due esseri si ravvicinano, e solo nel momento in cui si compie l'atto della vita s'avveggono di essere due apparecchi. Ecco lo sviluppo diretto dell'amore: presenta due caratteri: analizziamoli perchè ogni carattere può intervertirsi colla fatalità di una malattia.

Il primo carattere dell'amore consiste nella seduzione dei due esseri che si trovano quasi inscientemente sacrificati all'opera della generazione. A questo primo carattere opponsi la rozzezza che fa primeggiare l'atto sulla poesia dell'amore, respinta come una leziosaggine, un ridicolo, un che di puerile e d'insensato. La mera lusinga stanca, infastidisce, fa dispetto: si vuole il fatto.

In secondo luogo, l'amore sta nell'irradiazione di due esseri, in un mutuo scambio di luce, di foco, di raggi; questa è la magia, questo il legame, che combina due ritmi mistici, i quali s'identificano: così l'amore è riservato e solingo; non vuole compagni, avventura la vita piuttostochè essere diviso. Il sentimento della gelosia persiste in ogni punto della durata dell'amore. Ma l'inversione travolge il secondo carattere, e fa quanto la passione diretta respinge. Di là l'affascinamento per le cortigiane; la comunanza desiderata, offerta; il disgusto per l'onestà, un'esaltazione febbrile per la promiscuità animale.

Rimane il terzo carattere del raccoglimento; perchè l'atto della vita è magico, esige l'attenzione d'un doppio magnetismo, una specie di fede mutua d'un essere nell'altro. Il pudore s'interverte alla volta sua, ed è il momento del cinismo che si compiace di far mostra di quanto la natura cela; quindi l'ebbrezza dell'impudicizia, le poesie oscene, le incisioni scandalose, e tutta quell'immonda industria, quella letteratura sotterranea che Parigi ignora e che Parigi vende all'aristocrazia dell'Europa. Di là l'orgia poetica o reale o imaginaria dalle mille forme, dagli sfuggevoli capricci, ora vaneggiante in conventi venerei, ora esaltandosi nella profanazione delle sacre cose.

Nell'orgia il sesso sopravvive ancora, l'inversione lascia in presenza l'uomo e la donna. Ma un grado più basso l'uomo e la donna si respingono, la libidine interverte il sesso, cerca in sè l'antitesi, desidera avidamente quanto muove a nausea, quanto fa inorridire; lotta contro la natura e cade in un mero delirio contro l'istinto. Quindi le passioni contro natura, contro il quarto carattere dell'amore, contro la correlazione sempre attraente dei due sessi. Intere nazioni furono travolte in quest'inversione.

Tolto il sesso, rimane ancora all'amore un ultimo carattere, quello di amare. L'ultimo estremo dell'inversione sostituisce alle tenerezze, alle carezze, all'adorazione, la persecuzione, la fierezza, la crudeltà: qui l'amore chiede sangue, non dà più la vita, uccide: questo delirio ebbe il suo poeta, che Napoleone giustamente imprigionava nello spedale dei pazzi.

Tutte le passioni possono svilupparsi a ritroso come l'amore: non havvi forse la passione del furto? quella dell'omicidio? la passione del combattimento, della lotta? la legge non è forse armata contro le inversioni sempre imminenti? Da un tempo all'altro esse scoppiano negli spedali e fanno maraviglia; nelle prigioni trovansi confuse col delitto; ne abbiamo visto una recente a Parigi, ebbra nelle fosse de' cimiteri; tutte le inversioni travestite e mascherate serpeggiano nella società. Esse hanno i loro covili dove sfuggono all'attenzione: ma si osservino ove siano protette dalla legge, e si troveranno mostruose come l'amore intervertito. Guardate alla guerra, vedrete svilupparsi il piacere di distruggere, d'incendiare; guardate alle repressioni politiche, vedrete l'uomo lieto della morte altrui. Il piacere d'esser utile, intervertito nei tempi della tortura, cangiava nei tribunali i giudici in altrettanti demoni: ed oggi? L'inversione si raccoglie sotto di una bandiera, si chiama governo e da tre secoli la vediamo nella chiesa, che combatte apertamente il pensiero, la verità, la giustizia; felice dei tormenti che soffrono le sue vittime, infelice delle vittorie riportate dall'umanità.

 

 




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