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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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XL. Allo stesso
Qual vaga Filomela, che fuggita è da l'odiata gabbia, e in superba vista sen va tra gli arboscelli e l'erba, tornata in libertate e in lieta vita;
er'io da gli amorosi lacci uscita, schernendo ogni martìre e pena acerba de l'incredibil duol, ch'in sè riserba qual ha per troppo amar l'alma smarrita.
Ben avev'io ritolte (ahi stella fera!) dal tempio di Ciprigna le mie spoglie, e di lor pregio me n'andava altera;
quand'a me Amor: le tue ritrose voglie, muterò, disse; e femmi prigioniera di tua virtù, per rinovar mie doglie.
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