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Tullia d'Aragona
Le rime

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  • RIME DI TULLIA D'ARAGONA   A DONNA ELEONORA DI TOLEDO DUCHESSA DI FIRENZE *** TULLIA D'ARAGONA
    • XLVIII. Ad Antonio Grazzini (Lasca)
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XLVIII.

Ad Antonio Grazzini (Lasca)

 

Io che fin qui quasi alga ingrata e vile

sprezzava in me così l'interna parte,

come u' di fuor, che tosto invecchia e parte

da noi ben spesso nel più bello aprile,

 

oggi, Lasca gentil, non pur a vile

non mi tengo (mercè de le tue carte)

ma movo ancor la penna ad onorarte,

fatta in tutto a me stessa dissimile.

 

E come pianta che suggendo piglia

novo licor da l'umido terreno

manda fuor frutti e fior, benchè s'attempi:

 

tal'io potrei, sì nuovo mi bisbiglia

pensier nel cor di non venir mai meno,

dar forse ancor di me non bassi esempi.

 

V. 3 B. un; C. D. u' - Risposta al sonetto del LASCA: Se 'l vostro alto valor, Donna gentile.

 

 




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