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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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4. Dello stesso
Quando 'l raggio del bel, ch'in voi risplende, per l'orecchie e per gli occhi al mio mortale trapassa, o Donna, un chiaro ardor m'assale, che d'eterno disio tutto m'incende.
L'anima allor, che 'l novo affetto intende mover d'alta cagione, ogni mortale piacer schernendo, e al ciel battendo l'ale, verso l'amato lume il camin prende:
e com'aquila al sol drizzando gli occhi al foco vostro s'erge a la salita, dove alfin pace le promette amore.
Deh! siate larga a lei del bel splendore, e porgete al suo volo pronta aita, acciocchè inferma e cieca non trabocchi.
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