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Tullia d'Aragona
Le rime

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  • RIME A TULLIA D'ARAGONA
    • 27. Dello stesso
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27.

Dello stesso

 

Se ben gli occhi e l'orecchie alcuna volta

vi mostran tale a i miei bassi disiri,

che surgon dal mio core agri sospiri

ond'è ch'al lamentar la lingua è sciolta;

 

tosto che l'alma in stessa raccolta,

a l'alma vostra avvien che si raggiri,

in diletto si cangiano i martiri

e la mia lingua a ringraziar si volta.

 

Che la pena, che par che sì mi prema

non passa oltra 'l mortal; ma la dolcezza

acqueta i sensi e pasce lo intelletto.

 

Donna sia benedetta quella asprezza,

ch'anzi 'l chiuder de gli occhi all'ora estrema,

morire insegna al mio terreno affetto.

 

 




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