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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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I.
Se gli antichi pastor di rose e fiori sparsero i tempii, e vaporar gli altari d'incenso a Pan, sol perchè dolci e cari avea fatto a le Ninfe i loro amori:
quai fior degg'io Signor, quai deggio odori, sparger al nome vostro, che sian pari a i merti vostri, e tante, e così rari, ch'ognor spargete in me grazie e favori?
Nessun per certo tempio, altare, o dono trovar si può di così gran valore, ch'a vostra alta bontà sia pregio eguale.
Sia dunque il petto vostro, u' tutte sono le virtù, tempio; altare, il saggio core; Vittima, l'alma mia, se tanto vale.
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