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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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Allo stesso
Nuovo Numa Toscan, che le chiar'onde del tuo bel fiume inalzi a quegli onori ch'ebbe già il Tebro; e le stelle migliori girano tutte al gran valor seconde;
le tue virtuti a null'altre seconde, alto suggetto a i più famosi cori, da l'Arbia, ond'oggi ogni bell'alma è fuori, mi trasser d'Arno a le felici sponde.
E al primo disio, nuovo disire, m'accende ognor la tua bontà natìa: tal che miglior non spero, o bramo albergo.
Così potessi un dì farmi sentire cortese no, ma grata con la mia zampogna, ch'a te sol, bench'indegna, ergo.
V. 1 E. Novo; chiare. - 2 innalzi a quegl'onori. - 6 ai. - 7 Dall'; infiori. - 9 novo. - 11 talchè. - 12 potess'io. - 14 che a te. - È inserito anche nei Componimenti poetici delle più illustri rimatrici raccolti da LUISA BERGALLI. Parte prima, che contiene le rimatrici antiche fino all'anno 1573. In Venezia 1726, appresso Antonio Mora, con licenza de' superiori e privilegio, pag. 110.
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