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Tullia d'Aragona
Le rime

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  • RIME DI TULLIA D'ARAGONA   A DONNA ELEONORA DI TOLEDO DUCHESSA DI FIRENZE *** TULLIA D'ARAGONA
    • VII. Allo stesso
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VII.

Allo stesso

 

Signor, che con pietate alta e consiglio,

(onde tanto più ch'altro al mondo vali)

venisti a medicar gli antichi mali,

del fiorito per te purpureo giglio;

 

io che scampata da crudele artiglio,

provo gli acerbi e ingiuriosi strali

quanto sian di fortuna aspri e mortali,

a te rifuggo in sì grave periglio;

 

e solo chieggo umil, che come l'alma

secura vive omai ne la tua corte,

da la vicina e minacciata morte,

 

così la tua mercè di ben n'apporte

tanto, che l'altra mia povera salma

libera venga per le ricche porte.

 

V. 12 B. m'apporte. - Questo sonetto leggesi anche nel: Libro primo delle rime spirituali, parte nuovamente raccolte da più autori, parte non più date in luce. In Venetia, al segno della Speranza, M.D.L. in-12, a carte 40.


 

 




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