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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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XXV. Allo stesso
Ho più volte, Signor, fatto pensiero di risonar con la zampogna mia, di te il valor e l'alta cortesia, salendo al ciel presso al suggetto altiero.
Ma, lassa, invan m'affanno, o destin fiero, che roco è 'l suono, e mia fortuna rìa, sì dietro a miei dolor tutta m'invia, che levarmi di terra indarno spero.
Cantin di te tanti gentil pastori, che pascon le lor greggie al Po d'intorno, a cui le Muse, a cui fortuna è amica:
forse il mio Mopso ancor, fatto ritorno, farà sentir non pur suoi bassi amori, ma tu sarai la sua maggior fatica.
Questo sonetto diretto prima al Martelli, appare qui scritto per il Muzio come chiaramente rilevasi dal nome di Mopso.
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