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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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XXIX. Allo stesso
Quel che 'l mondo d'invidia empie e di duolo, quel che sol di virtute è ricco e adorno, quel che col suo splendor un lieto giorno chiaro ne mostra a l'uno e all'altro polo:
quel sete Varchi voi, quel voi che solo, fate col valor vostro oltraggio e scorno a i più lontan, non ch'ai vicin d'intorno; ond'io v'ammiro, riverisco e colo.
E di voi canterei mentre ch'io vivo, s'al gran suggetto il mio debile stile, giunger potesse di gran spazio almeno.
O pur non fosse a voi noioso e schivo questo mio dire, scemo e troppo umile: che per voi renderassi altero e pieno.
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