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Tullia d'Aragona Le rime IntraText CT - Lettura del testo |
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XXXIV. Allo stesso
Spirto gentil, che vero e raro oggetto se' di quel bel, che più l'alma disìa, e di cui brama ognor la mente mia essere al tuo cantar caro suggetto;
se di pari n'andasse in me l'effetto con le tue lode, onor render potrìa mia penna a te; ma poi mia sorte rìa m'ha sì bramato onor tutto interdetto.
Sol dirò, che seguendo la sua stella, l'anima tua da te fece partita, venendo in me, com'in sua propria cella;
e la mia, ch'ora è teco insieme unita, ten può far chiara fede, come quella, che con la tua si mosse a cangiar vita.
V. 2 D. Sei; E. desia.- 5 si andasse.- Componimenti poetici, ecc., ediz. cit. pag, 116. - Risposta al sonetto del Muzio: Donna, il cui grazioso e altero aspetto.
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