Capitolo
1 II| gratificazione straordinaria.~Credo, dopo tutto, d’essermela
2 XI| curiosità che per altro. Credo anzi gli regalassero qualche
3 XIII| presto.~— Questa sera, no, credo?~— Domani.~— E sia.~Per
4 XX| gli occhi esterefatti.~— Credo bene.~In quel mentre rientrava
5 XXV| cena. Stasera avrai fame, credo?~— Speriamolo.~Così pattuito,
6 XXVI| fatto suo: ha paura.~— Lo credo. Se vi avessi sorpresi sarebbe
7 XXVII| lo comprese e rispose:~— Credo che possa avere chi la conforti,
8 XXXI| hanno detto bugia.~— Non lo credo. Sono incapaci. Tu non sei
9 XLV| la sua promessa. Ma non credo che il delinquente abbia
10 XLVII| il suo confessore.~— Non credo. È giunta or ora dal paese.~—
11 XLVIII| a Roma. E credete?... — Credo che se gli chiedeste i duemila
12 LIV| solo, i tuoi dolori.~— Lo credo! Lo credo — rispose la morente
13 LIV| tuoi dolori.~— Lo credo! Lo credo — rispose la morente con
14 LVII| dire anche questo; ma ci credo poco. D’altra parte non
15 LX| presto accomodate.~— Non credo che possiate avere l’intenzione
16 LXI| i confortatori, a quanto credo, lo stesso. Quindi non si
17 LXII| domestici, col Fiscale, e credo pure col Papa.~Un giorno
18 LXV| almeno tremila scudi.~— Lo credo bene.~E frattanto Michelina
19 LXIX| sentimento che mi avete ispirato, credo di mostrarmi onesto e leale.
20 LXXV| Certamente. Non vorrai credo, che io resti qui. Lo scandalo
21 LXXVI| quanto t’amo.~— Lo so, ti credo e non ti amo meno.~— Eppure
22 LXXXIV| delle vicende umane.~— Lo credo. Però vi esporreste a nuove
23 Appen| sorridendo il Bugatti.~— Credo bene! Amore e vino, il vecchio
24 Appen| erano state slogate. Io credo che quel galantuomo avesse
25 Appen| basso mondo. In quanto a me credo di andare in un buon posto.
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