Silvio Pellico
Dei doveri degli uomini

CAPO DECIMOSECONDO.   Amore fratèrno.

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CAPO DECIMOSECONDO.

 

Amore fratèrno.

 

Tu hai fratèlli e sorèlle. Vènga da te posta ogni cura perchè l'amore di cui sèi debitore a' tuòi simili, cominci in te ad effettuarsi in tutta la sua perfezione, primamente vèrso i genitori, pòscia vèrso coloro che lega teco la più stretta delle fratellanze, quella d'aver comuni i genitori con te.

Per esercitar bène la divina sciènza della carità con tutti gli uomini, bisogna farne il tirocinio in famiglia.

Qual dolcezza non v'è in questo pensièro: «Siamo figliuòli della stessa madre!» Qual dolcezza nell'aver trovato, appena venuti al mondo, gli stessi oggètti da venerare con predilezione! L'identità del sangue e la somiglianza di molte abitudini tra fratèlli e sorèlle gènera naturalmente una fòrte simpatia, a distruggere la quale non ci vuol meno che un orribile egoismo.

Se vuoi èssere buòn fratèllo, guàrdati dall'egoismo; proponiti ogni giorno nelle tue fratèrne relazioni d'èssere generoso. Ciascuno de' tuòi fratèlli e delle tue sorèlle vegga che i suòi interessi ti sono cari quanto i tuòi. Se uno di loro manca, siigli indulgènte, non solo come il saresti vèrso un altro, ma più ancòra. Rallégrati delle loro virtù, imitale, promuòvile anzi col tuo esèmpio; fa che abbiano a benedire la sòrte d'averti fratèllo.

Infiniti sono i motivi di soave riconoscenza, d'affettuoso desidèrio, di pietoso timore che valgono di continuo ad alimentare l'amor fratèrno.

Ma bisogna nondimeno riflettervi; altrimenti passano spesso inosservati. Bisogna comandarsi di sentirli. Gli squisiti sentimenti non s'acquistano se non per diligènte volontà. Siccome niuno diventa fino intelligènte di poesia e di pittura senza studio, così niuno comprènde l'eccellènza dell'amor fratèrno e di qualunque altro nòbile affètto, senza volontà assidua di comprènderla.

L'intimità domèstica non ti faccia mai preterire dall'èssere cortese co' fratèlli.

Sii più gentile ancora colle sorèlle. Il loro sèsso è dotato d'una grazia potènte; e si valgono ordinariamente di questo celèste mèzzo per asserenare tutta la casa, per bandirne i mal'umori, per rammorbidire le correzioni patèrne o matèrne che talvòlta òdono. Onora in esso la soavità delle virtù femminili; gioisci dell'influènza che hanno per raddolcirti l'animo. E perchè natura le ha fatte più deboli e più sensitive di te, sii tanto più attènto in consolarle se sono afflitte, in non affliggerle tu medesimo, in mostrar loro costantemente rispètto ed amore.

Coloro che contraggono tra fratèlli e sorèlle abitudini di malignità e d'ineleganza, rimangono ineleganti e maligni con chicchessia. Il consòrzio di famiglia sia tutto bèllo, tutto amante, tutto santo; e quando l'uòmo uscirà di casa, recherà nelle sue relazioni col rèsto della società quella tendènza alla stima ed agli affètti gentili e quella fede nella virtù che sono il frutto d'un perènne esercizio di dignitosi sentimenti.

 

 

 


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