PREMESSA
Ayez les choses de
première main;
puisez à la
source!....
(La Bruyère.- Maximes)
Il presente studio non vuol essere che una
prefazione intesa a far conoscere l'ambiente militare ed i personaggi che
accompagnarono la Serenissima al sepolcro. Perchè, se esiste qualche
opera di indubbio valore intorno all'armata della Veneta Repubblica, poco o
nulla di edito si trova relativamente al suo esercito, quasi che fosse
argomento trascurabile nella vasta trama delle politiche vicende dello Stato
nato sul mare e per il mare.
Ora questa presunzione non è equa. Qualunque
ramo dell'attività pubblica merita riguardo e considerazione, e soltanto il
giudizio particolare sopra ciascun ramo dell'attività medesima può mettere capo
ad una sintesi illuminata e completa.
Al caso concreto poi dell'attività militare
veneta, cimentata nei tempi dello splendore alle tenaci e vittoriose lotte
contro i Turchi in difesa della Cristianità, dei commerci e dell'incivilimento
contro la barbarie, sembra argomento cospicuo di studio l'esame dell'evoluzione
di questa attività giunta al termine del suo ciclo ed il coglierla quando sta
per accasciarsi sopra sè stessa come una persona fatta decrepita, pavida ed
intransigente.
Questo dal lato puramente soggettivo della
speculazione storica. Ma v'ha ancora un altro argomento di peculiare interesse
che può spingere all'indagine intorno alla decadenza militare della Veneta
Repubblica.
L'ambiente della storia presenta ricorsi di
singolare rilievo, suggestioni forti e spontanee sulle quali, a determinati
periodi di tempo, non sembra nè vano nè inutile riportare il contributo
positivo degli studi e della meditazione, affinchè traccino a loro volta norma
ad un nuovo ricorso di fatti.
E Venezia, con gli svariati suoi
atteggiamenti della politica, dei commerci, dell'arte, dell'incremento
economico e marinaro, è soggetto che volentieri s'impone oggigiorno allo
spirito ed alla fantasia e li occupa con l'inesauribile fascino di una figura
dalle perfezioni classiche. L'opera del Molmenti sulla storia di Venezia nella
vita privata simboleggia l'espressione più bella ed alta di questi sensi.
Per le cose della decadenza e della rovina
militare della Serenissima i documenti non scarseggiano. V'ha anzi
plètora, come per solito accade dei periodi storici e sociali di debolezza e di
dissolvimento, i quali sono pur sempre anche i più loquaci e papirofili, perchè
appunto sono i meno attivi e materiati di fatti.
E questi documenti assai numerosi e del tutto
inesplorati nelle grosse filze del Senato militar e dei provveditori
Foscarini e Battagia all'Archivio di Stato dei Frari in Venezia, oltre che
illustrare il periodo storico singolarmente considerato, gittano per riverbero
nuova luce sulle operazioni dell'esercito francese e del generale Buonaparte,
da Lodi a Leoben.
Sicchè studiando questo brano di storia
militare inedita nel campo pratico delle vicende storiche e militari nostrane,
si stende la mano a quella meravigliosa messe di studi e di documentazione
delle guerre napoleoniche che ci viene d'oltre Alpe, e che con i volumi del
capitano Fabry spinge innanzi la bella marcia delle indagini fin sulla soglia
degli Stati Veneti, all'Adda ed all'Oglio nella primavera dell'anno
17961.
Roma, dicembre 1909.
E.B.
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