Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Vittorio Alfieri Del principe e delle lettere IntraText CT - Lettura del testo |
Alle ombre degli antichi liberi scrittori.
Nessuno certamente di voi, onorati scrittori, che o liberi nascevate, o tali con più vostra gloria facendovi, liberamente scrivevate; nessuno di voi, certamente, crederebbe che in questi nostri tempi non solamente sorgesse la politica questione; Se le lettere possano per se stesse sussistere e perfezionarsi; ma che definitivamente dai più venisse creduto e sentenziato pel no. E, per somma disgrazia nostra, col tristo e continuo esempio degli odierni scrittori, pur troppo si va finora confermando ogni giorno nel pensiero dei più questa falsa e funestissima impossibilità.
Io perciò a voi indirizzo questo mio terzo libro, come cosa vostra del tutto; poichè da voi soli, dalla energia dell’animo e dell’opere vostre, dalla forza primitiva dei lumi con che rischiaraste i contemporanei vostri ed i posteri, io spero trarre argomenti invincibili, che mi vagliano a combattere e distruggere questo universale servile assurdo: «Che le lettere, non possono, nè perfezionarsi, nè sussistere, senza protezion principesca.»
Voi dunque o Socrati, Platoni, Omeri, Demosteni, Ciceroni, Sofocli, Euripidi, Pindari, Alcéi, e tanti altri incontaminati e liberi scrittori, inspiratemi or voi, non meno che salde ragioni, virile e memorando ardimento. Quanto, necessarj mi siano, sì l’uno che l’altro, per convincere una così acciecata gente, ve lo potete argomentar da voi stessi, paragonando la presente questione a quella che ai tempi vostri si sarebbe più giustamente potuta innalzare, opposta in tutto alla nostra; e stata sarebbe: «Se le lettere, o nessuna virtuosa cosa, nascere, sussistere, e prosperare potesse nel principato.»
Instrutti voi ora da me pienamente quale sia la total differenza dei tempi, piacciavi non solo di compatire a questa mia forse non meritata infelicità, del nascere servo; ma piacciavi ancora di porgermi ajuto, affinchè io uscire possa di servitù, e trarne i miei contemporanei scrittori, od i posteri. Se io ardisco pur supplicarvi di rimirarmi con benigno occhio, e di scevrarmi dalla moderna turba dei letterati, una tale audacia in me nasce soltanto dalla mia propria coscienza; che se il destino mi volle pur nato in queste moderne età, per quanto in mio potere è stato, io sono tuttavia sempre vissuto col desiderio e con la mente nelle età vostre, e fra voi.