VI.
ESTRATTO DEL DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
AL COLLEGIO CARDINALIZIO (CONCISTORO STRAORDINARIO) (13 GIUGNO 1994)
6. Mi rivolgo ora di nuovo al Decano del
Collegio Cardinalizio, il Signor Cardinale Bernardin Gantin, per ringraziarlo
dell'indirizzo rivoltomi poc'anzi a nome di tutti i presenti. Egli è anche Prefetto
della Congregazione per i Vescovi e in tale veste svolge un generoso lavoro per
il bene della Chiesa: anche per questo gli esprimo sincera gratitudine. La
Congregazione per i Vescovi, conformemente alla tradizione, si occupa delle
questioni concernenti le singole diocesi, della loro struttura territoriale,
delle nomine dei Vescovi e degli aspetti connessi alle loro rinunce.
A questo punto occorre rilevare il funzionamento di gruppi collegiali degli
Episcopati in tutti i continenti, come ad esempio il Consiglio Episcopale
Latino Americano (C.E.L.Am), il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa
(C.C.E.E.), il Simposio delle Conferenze Episcopali dell'Africa e del
Madagascar (S.C.E.A.M.) e la Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia
(F.A.B.C.).
Negli ultimi anni si è ampiamente sviluppato nella Chiesa il movimento
sinodale. Giungono informazioni sullo svolgimento di molti Sinodi diocesani,
provinciali o nazionali. Un'attenzione speciale però meritano i Sinodi
continentali. Tale è stato, ad esempio, il Sinodo dei Vescovi dell'Europa e
successivamente il Sinodo dei Vescovi dell'Africa, conclusosi l'8 maggio
scorso. Tale sarà anche il Sinodo nel Libano, che in un certo senso si propone
come il Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente. Nella prospettiva dell'anno 2000
si prevede il Sinodo dei Vescovi di ambedue le Americhe: quella del Nord e
quella del Sud, come pure, a Dio piacendo naturalmente, il Sinodo dei Vescovi
dell'Asia e dell'Estremo Oriente. Qui, il mio pensiero riconoscente va
all'Arcivescovo Jan Schotte, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, per il
suo generoso servizio nell'ambito della dimensione sinodale della vita della
Chiesa.
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