SCENA SECONDA
Cleone è alla testa delle donzelle spartane,
che armate di arco e di frecce invitano ad
una caccia Ermione: indi Pirro, infine
Grandi epirensi.
DONZELLE
Dall'Oriente
L'astro del giorno
Lieto e ridente
Sorgendo va.
CLEONE
Di luce adorno
Il colle, il prato,
Tutto d'intorno
Brilla di già.
DONZELLE
Ti rendi a noi,
Vieni alle selve,
Da' strali tuoi
Cadan le belve.
CLEONE
Così l'oppresso
Tuo core amante
Abbia un istante
D'ilarità.
DONZELLE
Ah sì, l'oppresso
Tuo core amante
Abbia un istante
D'ilarità.
ERMIONE
A tante cure, o amiche,
Riconoscente io son; ma offrite indarno
Sollievo all'alma mia,
Che vendetta sol pasce, e gelosia.
La mia sventura a chi non è palese?
Chi non conosce i torti miei, le offese?
Osa la frigia schiava il cor di Pirro
Togliermi... iniqua! e della rotta fede
Esulta il traditor.
PIRRO
(non vedendo Ermione: indi la ravvisa,
e cerca evitarla)
Ma ancor non riede
Andromaca? e dov'è? quante in me desta
Pene la sua tardanza!... oh Ciel!
ERMIONE
Molesta
Tanto a Pirro son io,
Che cerca di evitar lo sguardo mio?
PIRRO
T'inganni, o principessa: affar non lieve
Mi chiama altrove.
ERMIONE
(ironica)
Affar non lieve, è vero,
E il consolar gli affanni
Di vedova dolente!
PIRRO
E di che parli?
ERMIONE
(sdegnata)
Non arrossir!
PIRRO
Sicuro
Per te il mio amor...
ERMIONE
(interrompendolo irata)
Amor! taci, spergiuro!
Non proseguir! comprendo,
Ti leggo appien nel core:
Un pertinace ardore
Tutto divampa in te.
PIRRO
Che Pirro io son rammenta:
Onte soffrir non voglio:
Amor, cui guida è orgoglio,
Mai può sperar mercé.
ERMIONE
Trema!
PIRRO
Tremar non soglio.
ERMIONE
Vendetta!
PIRRO
Ebben l'affretta.
ERMIONE
Di belliche faville
Va il cielo a balenar.
PIRRO
Donna! il figliuol di Achille
È avvezzo a trionfar.
ERMIONE
(Ah! mi odia già l'ingrato!
Mi sprezza il traditore!
Povero e mesto core!
Sei nato a sospirar!)
PIRRO
(Ah! se divenni ingrato
Per te, crudel Amore,
Tu rendi a me quel core,
Che ognor mi fa penar!)
CORO DI GRANDI
Sul lido, di Agamennone
Il figlio, Oreste è giunto!
PIRRO
Oreste!
ERMIONE
Oreste!
CORO
Appunto:
De' primi Re di Grecia
Qui venne ambasciador.
PIRRO
(Perché a tal nome ho l'anima
Ingombra di terror?)
ERMIONE
(Ah venne alfine... o giubilo!
Il mio vendicator!)
PIRRO
Lieta Ermion?
ERMIONE
La sono:
Tu scenderai dal trono,
Fia pago il mio furor.
PIRRO
Al sesso tuo perdono,
Non so che sia timor.
ERMIONE e PIRRO
(Più straziata un'alma
Dove si vide ancor?
Perché soave calma
Da me tu fuggi ognor?)
(A pena così barbara
E come può resistere
Il mio dolente cor?)
CORO DI GRANDI e DI DONZELLE
(Astro sanguigno ah splende!
Di triste e rie vicende
Tu sei cagione o Amor!)
PIRRO
Venga il greco orator: nella gran sala
Siano di Epiro i Grandi
Tutti raccolti. Andromaca, Ermione
Vi sian presenti, e a rispettar di Pirro
Apprendiamo il voler. La Grecia, il mondo
Vedrà che invan si tenta
Leggi dettar del gran Pelìde al figlio:
Che la tromba guerriera
Non fia che questo cor giammai spaventi,
E a Greci il valor mio Troia rammenti.
(Parte co' Grandi).
(Le donzelle vanno altrove).
ERMIONE
Ah! son perduta! Andromaca trionfa,
E di Epiro sul trono
La inalza il mancator: qual velenosa
Serpe mi strazia il sen! oh quali, amica,
Pene acerbe son queste!
CLEONE
Altri per te le soffre: il fido Oreste,
Cui mortal fiamma accese
La tua beltà, sprezzasti ognor: costante
in Epiro ti segue, e a rivederti,
Non già de' Greci il proccurato impegno,
Ma qui lo tragge inestinguibil foco:
Men severa...
ERMIONE
Deh taci! in questo istante
Non so che sia per me: furente, oppressa,
Odio Pirro, odio Oreste, odio me stessa!
(Parte).
CLEONE
E regge un'alma ingrata
A sì giuste querele?
Ecco le tue delizie, o Amor crudele!
(La segue).
Maestosa reggia: ricco e magnifico trono da un lato.
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