SCENA QUINTA
Ermione, Cleone, indi Oreste.
CLEONE
E Pirro ancor di tanti oltraggi ad onta
Occupa il tuo pensier?
ERMIONE
No, lo detesto
Quanto l'amai: vendetta io bramo; ultrici
Idee sol volgo in mente.
CLEONE
Oreste è all'uopo,
Serva Oreste al tuo cenno. Il vidi.
ERMIONE
(Oh Dio!)
CLEONE
Sull'orme tuo confuso, palpitante,
Miralo, ei già sen viene.
La fierezza deponi.
ERMIONE
A tenerezze
Sai che quest'alma è schiva.
CLEONE
Vuoi vendicarti? in lui la speme avviva.
(Parte).
ERMIONE
Oh istante! a quell'aspetto
Perché mi balzi in petto, o core ingrato?
ORESTE
Ah mio Nume adorato! ormai la sorte
Quel piacer mi concede,
Che sospirai ben mille volte e mille:
Vagheggio alfin le amate tue pupille!
ERMIONE
Rendi d'ingiurie invece
Soavi accenti a me? no, generoso
Tanto Oreste non fia: troppo rammento
Il mio rigore, e appien dolente io sono!
ORESTE
Amami, o cara, e al tuo rigor perdono.
ERMIONE
Amarti?
ORESTE
Ah sì, mio ben!
Amor ti chieggo... amor!
ERMIONE
E come, se dal sen
Mi fu rapito il cor?
ORESTE
E non poss'io sperar?
Mi resta sol morir?
ERMIONE
Me pria vedrai spirar...
Ciò basti al tuo martir.
ORESTE
Ah no... piuttosto... ingrata!
Di' che mi aborri ognor.
ERMIONE
Non son così spietata,
Sol la tua pace anelo:
Fervidi voti al Cielo
Volsi per te finor.
ORESTE
Oh del destin crudele
Vicende a me funeste!
Sol voti hai per Oreste,
Ma sacro a Pirro è il cor!
ERMIONE e ORESTE
Anime sventurate,
Che al par di me soffrite,
Se v'ha maggior, voi dite,
Del fiero mio dolor!
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