SCENA PRIMA
Attalo, che frettoloso incontra Pirro; Cleone,
che sopraggiunge e resta in ascolto; indi
Andromaca e CefIsa.
ATTALO
Liete novelle, o Sire!
PIRRO
E che mai? parla.
ATTALO
Propizia a' voti tuoi si arrende alfine
La teucra principessa. '
PIRRO
Oh me felice!
Ma donde il sai?
ATTALO
Cefisa,
Che, mia mercé, gli affetti tuoi seconda
Nel cor di lei, guari non ha mel disse.
A vincerla bastò l'alto decreto
Che a' Greci in braccio abbandonava il figlio.
PIRRO
Ah! del piacer l'eccesso
Mi rapisce a me stesso!
ATTALO
Alfin corona
Tante mie cure amico il Ciel!
CLEONE
(Che ascolto!)
PIRRO
Servo fedel! quanto a te deggio! ah venga
La regal donna a me. Dal suo bel labbro
Si pronunzi la mia
Felicità. Dell'inatteso annunzio,
Che a' tristi giorni miei
Promette ormai lieta e brillante aurora,
Quest'alma mia pende dubbiosa ancora.
ATTALO
Tutto risponde al tuo desir. Non vedi,
Che volontaria a te si reca...
PIRRO
Oh stelle!
Andromaca! e fia ver?
CLEONE
(La tua sciagura
Or che da me saprai,
Infelice Ermion! che far potrai?)
(Parte).
CEFISA
(E ancor perplessa? ah! ti rivolgi al figlio,
E se perderlo vuoi, cangia consiglio.)
(Parte).
ANDROMACA
(Misera! e che farò?)
PIRRO
Sperar poss'io
Pietosa al mio martir colei che adoro?
Colei che il viver mio governa e regge?
ANDROMACA
(Resisti o cor!)
(Reprimendo la sua ripugnanza)
Ah! il tuo voler mi è legge.
PIRRO
Oh cari accenti! ah vola,
Attalo, al tempio: alla festiva pompa
Tutto si affretti, e sia da' ceppi sciolto,
Anzi, qual figlio mio Si rispetti Astianatte.
(Attalo parte).
ANDROMACA
(Oh istante! oh Dio!)
(Ombra del caro sposo
Tu mi circondi irata?
Deh torna al tuo riposo,
Non dubitar di me.
Spero salvarti un figlio,
Ma non mancar di fé.)
PIRRO
A che quel mesto ciglio?
Incerta ancor perché?
Del greco nembo ostile
Puoi paventar l'offesa,
Se Pirro è in tua difesa,
Se scudo è al figlio, a te?
ANDROMACA
Signor... sospendi... oh Dio!
PIRRO
Ah! non fia ver, ben mio!
ANDROMACA
Temo di avversa stella
Il barbaro rigore.
PIRRO
Tutto cangiò, se Amore
Mi rese alfin mercé.
Vieni a giurar sull'ara,
Vieni a regnar, mia diva:
Della tua sorte avara
Cessò la crudeltà.
ANDROMACA
(Mi avrai, ma fredda spoglia,
E lieta a Dite in seno
Fida al consorte almeno
Quest'alma scenderà.)
(Pirro parte).
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