SCENA QUINTA
Ermione nella estrema agitazione, indi
Oreste.
ERMIONE
Che feci? dove son? m'insegue ovunque
Spaventevole immago! errante il piede
Ove io volga non so!... dal mio tiranno
Mentre fugge il pensiero, Amor crudele
Al pensier lo ritorna, e quando a morte
Lo abbandona il furor che mi divora,
Se l'amo o se l'abborro ignoro ancora.
Parmi che ad ogn'istante,
De' suoi rimorsi al grido,
Ei si arresti, a me rieda,
E del suo lungo error perdon mi chieda.
Ma de' suoi giorni al fin, donna spietata!
Or non corre per te? rapido oh quanto
Fu il cenno tuo!... ti offuscò il senno, il ciglio
La furia che t'investe...
Ah no!... fermati, Oreste!
Chi ti spinge a seguir mia rabbia stolta?
Fermati! Io perdono un'altra volta...
Ah misera! deliro! all'aura io spargo
I miei lamenti... e in questo punto... io gelo!
Santi Numi del Cielo!
Chi a me s'avanza? Oreste! al fero sguardo.
Al passo incerto, alle scomposte chiome
Già quest'alma agitata
Prevede il suo destin...
ORESTE
(presentandole il pugnale datogli, intriso di sangue)
Sei vendicata.
ERMIONE
Vendicata! e di qual sangue...
Giusto Ciel! quel ferro hai tinto?
ORESTE
Tu il chiedesti? e giace estinto
Quel crudel che ti oltraggiò.
ERMIONE
Oh barbarie orrenda! estrema!
(Coprendosi colle mani il volto inorridita).
ORESTE
Già di Andromaca sul crine
Risplendea regal diadema:
Trascorrendo ogni confine,
Pirro, audace, a' Greci in faccia,
Preda vil di molle affetto,
Serbar d'Ilio al pargoletto
Vita e scettro ancor giurò.
ERMIONE
Dei! qual giuro!
ORESTE
A tanto eccesso
Chi frenar può l'ira ascosa,
Che gli argivi petti invade?
Già lampeggian mille spade,
A ferir già ognun si affretta,
E di un grido di vendetta!
Tutto il tempio risuonò.
ERMIONE
Quale orror!
ORESTE
Tutto è sconvolto...
Pirro è cinto... è a lui rivolto
Ogni ferro... ei cade... il vedo
Già trafitto... a te men riedo...
E 'l pugnal, che ad altra mano
Affidai, ti rendo...
ERMIONE
Oh insano!
Oh ardir folle! ah! va'! ti ascondi,
O maggior di ogni altra belva!
Va'! tra' boschi ti rinselva!
Cela al guardo de' viventi
Un sicario, un traditor!
ORESTE
Che mai dici? quali accenti?
Non mi spinse a tal misfatto
Il tuo labbro seduttor?
ERMIONE
T'ingannasti... era un'amante
Forsennata, delirante,
Che parlò.
ORESTE
Che ascolto!
ERMIONE
Ah dimmi...
Il mio cor... sì, questo core...
Non smentiva... anima rea!
Ciò che il labbro a te chiedea?
Ne' suoi palpiti frequenti
Non vedesti, non leggesti,
Ch'egli ardea d'immenso amor?
ORESTE
Pirro amavi? e perché o barbara!
Lusingar gli affetti miei?
Ah crudel! tu fosti e sei
Fatal sempre a questo cor!
ERMIONE
Fiere Eumenidi! sorgete!
Voi, che invoco, ah distruggete
D'empio fallo il tristo autor!
ORESTE
Sì... del mio rimorso eterno
Mille in sen furie di Averno
Già mi accrescono l'orror!
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