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Platone
Il Fedone

IntraText CT - Lettura del testo

  • XIX
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XIX

«E da tutto questo, non ne consegue che la reminiscenza nasce da ciò che è simile ma anche da ciò che è dissimile

«È vero

«Ma quando il ricordo di qualcosa viene stimolato da qualche altra cosa che le somiglia, necessariamente, non vien fatto di pensare se vi sia somiglianza più o meno perfetta tra l'oggetto che ha suscitato il ricordo e l'immagine ridestatasi nella nostra memoria

«Certamente,» disse.

«E allora, vediamo un po' che succederiprese Socrate. «Noi diciamo, senza alcun dubbio, che vi è l'eguale, non voglio dire nel senso di un pezzo di legno che è eguale a un altro pezzo di legno o di una pietra eguale a un'altra e così via, ma alludo a qualcosa che è all'infuori di tutti questi oggetti eguali, diversa, cioè all'Eguale in sé. Dobbiamo dire che esiste o no?»

«Certo che dobbiamo affermarlo, per diodisse Simmia.

«E sappiamo pure che cosa sia?»

Sicuro

«E da dove ne è derivata la sua conoscenza? Forse da quelle cose di cui parlavamo, legni, pietre e roba del genere, che, vedendoli eguali, ci han suggerito il concetto dell'Eguale in sé, che è diverso dagli altri?

O forse, a te, non sembra tale? Ebbene, sta attento: non può essere che legni o pietre eguali, pur restando sempre quelli, ad alcuni sembrano eguali e ad altri no?»

«Certo.»

«Ebbene, l'Eguale in sé ti è mai apparso diseguale, cioè l'eguaglianza ti si è mai presentata come disuguaglianza

«Mai, Socrate

«Difatti, questi eguali e l'Eguale in sé, non sono la stessa cosa.»

«Mi pare proprio di no, Socrate

«Eppure, non è proprio da queste cose eguali, sebbene diverse dall'Eguale in sé, che tu hai potuto risalire e giungere alla conoscenza di quest'ultimo

«Verissimorispose.

«Sia che somigli o che sia diverso da quelle, non ti pare

«Certo.»

«È, naturale, non c'è differenzaconfermò, «perché ogni volta che tu, vedendo una cosa ne pensi un'altra, eguale o diversa che sia, necessariamente, in te s'è prodotta una reminiscenza

«Esatto

«Ma, allora,» ribatté, «non possiamo dire che succede qualcosa di simile riguardo all'eguaglianza dei pezzi di legno o degli altri oggetti eguali di cui si parlava or ora? Ci sembrano proprio eguali all'Eguale in sé o mancano di qualcosa per essere come quello?»

«Mancano di molte coseammise.

«E noi, quindi, non siamo d'accordo che se uno, vedendo una cosa pensa: ‹quest'oggetto che io ora vedo, tende ad essere simile a un'altra realtà, ma non riesce a conformarvici per una sua imperfezione, anzi ne resta inferiore›; non siamo d'accordo che per pensare così, indubbiamente, è necessario che abbia conosciuto prima questa realtà cui egli fa assomigliare il suo oggetto per quanto difettoso

«Certamente.»

«E, allora, è così o no, anche per noi, a proposito delle cose eguali e dell'Eguale in sé?»

«Proprio così.»

«Necessariamente, quindi, noi dobbiamo aver conosciuto l'Eguale in sé prima che la vista di cose eguali ci abbia fatto pensare che esse tendono ad essere come l'Eguale in sé, pur restandogli inferiori

«È proprio così.»

«E allora noi ci troviamo d'accordo anche su questo altro punto: che alla base di tutte le nostre cognizioni su quanto si è detto e delle loro stesse possibilità, vi è la vista, il tatto e qualche altra sensazione, qualunque essa sia, tanto non fa differenza

«Infatti, Socrate, questo, per la nostra questione, non ha alcuna importanza

«Comunque sia, sono certamente le nostre sensazioni a farci comprendere che tutte le eguaglianze sensibili tendono alla realtà dell'Eguale in sé a cui, però, restano inferiori. Altrimenti, come potremmo dire

«Così.»

«E quindi, prima che noi cominciassimo a vedere, a udire e a percepire con gli altri sensi, noi dovevamo avere, necessariamente, in qualche modo, già una conoscenza dell'Eguale in sé e della sua realtà, perché altrimenti noi non avremmo mai potuto paragonargli le eguaglianze sensibili, né pensare che, pur aspirando ad essergli simili, queste ultime gli restavano inferiori

«Da ciò che si è detto, Socrate, è proprio così.»

«E noi non abbiamo cominciato a vedere, a udire,

a usare gli altri sensi, subito, appena nati

«Sicuro

«Ma non abbiamo detto che, per questo, era necessario aver prima la conoscenza dell'Eguale in sé?»

«Sì.»

«Quindi, questa conoscenza, noi l'avevamo prima di nascere

«Pare di sì.»




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