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Platone
Il Protagora

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[320] Pericle, ad esempio, il padre di questi ragazzi, li ha fatti educare alla perfezione nelle discipline che richiedono maestri, mentre per quelle in cui lui stesso è sapienteprovvede di persona né li affida a un altro: i suoi figli vagano soli e pascolano come animali selvatici, sperando di incontrare per caso la virtù. Eccoti poi un altro esempio: ancora Pericle, tutore di Clinia - il fratello minore di Alcibiade qui presente - temeva che questi fosse corrotto da lui. Separò i due fratelli e sistemò Clinia in casa di Arifrone, per farlo educare. Prima che fossero passati sei mesi, Arifrone riconsegnò Clinia a Pericle, non riuscendo a ricavarne nulla di buono. Potrei elencarti molte altre persone, che, pur essendo sapienti, non fecero progredire nessuno, familiare o estraneo. Considerando questi esempi, Protagora, non credo che la virtù sia insegnabile. Tuttavia sento che tu affermi il contrario: sono disposto a piegarmi e a riconoscere che tu dica la verità, poiché mi sembri esperto di molte cose - molte le hai imparate, altre le hai scoperte da solo -. Se dunque puoi dimostrarci in modo più chiaro che la virtù è insegnabile, non rifiutarti, dimostracelo".

"Socrate, non mi rifiuterò; preferite però che ve lo dimostri raccontando un mito, come gli anziani ai più giovani, o con un ragionamento?"

Molti dei presenti risposero che scegliesse lui. "Mi sembra più piacevole - disse - raccontarvi un mito".

"Ci fu un tempo in cui esistevano gli dei, ma non le stirpi mortali. Quando giunse anche per queste il momento fatale della nascita, gli dei le plasmarono nel cuore della terra, mescolando terra, fuoco e tutto ciò che si amalgama con terra e fuoco. Quando le stirpi mortali stavano per venire alla luce, gli dei ordinarono a Prometeo e a Epimeteo di dare con misura e distribuire in modo opportuno a ciascuno le facoltà naturali. Epimeteo chiese a Prometeo di poter fare da solo la distribuzione: "Dopo che avrò distribuito - disse - tu controllerai". Così, persuaso Prometeo, iniziò a distribuire. Nella distribuzione, ad alcuni dava forza senza velocità, mentre donava velocità ai più deboli; alcuni forniva di armi, mentre per altri, privi di difese naturali, escogitava diversi espedienti per la sopravvivenza.




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