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Platone
Il Protagora

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[342] Protagora dunque, ascoltate queste mie parole, disse: "Va bene, Socrate".

Prodico, Ippia e gli altri mi pregavano insistentemente.

"Tenterò di esporvi quanto penso di questo canto. A Creta e a Sparta si trova la filosofia più antica e più profonda di tutta la Grecia e ci sono moltissimi sofisti. Questi nascondono la loro sapienza e fingono di essere ignoranti per non mostrarsi apertamente superiori a tutti i Greci in sapienza (proprio come i sofisti di cui parlava Protagora) e per sembrare invece superiori nel combattimento e nel coraggio. Ritengono infatti che, se fosse risaputo ciò per cui sono superiori, cioè la sapienza, tutti la eserciterebbero.

Ora, avendo tenuto nascosta la sapienza, hanno ingannato coloro che nelle varie città vivono come gli spartani e che per imitarli si ammaccano le orecchie e avvolgono intorno ai pugni strisce di cuoio, impazziscono per la ginnastica e indossano corti mantelli, ritenendo che gli spartani siano i più forti dei Greci grazie a queste cose. Gli spartani, invece, quando vogliono liberamente incontrarsi con i sofisti e sono stanchi di parlare di nascosto, cacciati tutti questi loro imitatori e qualsiasi altro straniero ci sia nella loro città, conversano con i sofisti senza farlo sapere agli stranieri. Non permettono poi a nessuno dei giovani di andare in altre città, come fanno pure i cretesi, perché non dimentichino gli insegnamenti che sono stati loro impartiti. In queste città non solo gli uomini sono fieri della loro educazione, ma anche le donne. Potrete capire che quanto vi dico è vero e che gli spartani sono stati efficacemente educati ai ragionamenti filosofici da questo: se qualcuno si trova infatti a conversare con il più stolto degli spartani, troverà che per la maggior parte della conversazione l’uomo appare davvero stolto. Tuttavia, poi, quando gli si presenta un’occasione nel discorso, questa stessa persona è capace di scagliare una frase degna di nota, breve e significativa, come un abile arciere, cosicché il suo interlocutore appare niente più che un bambino. Questo dunque hanno compreso sia i contemporanei sia gli antichi, cioè che imitare gli spartani significa amare la filosofia molto più della ginnastica, consapevoli che pronunciare frasi brevi e significative è proprio di uomini che sono stati educati alla perfezione.




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