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Platone Il Protagora IntraText CT - Lettura del testo |
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[360] "Va bene. Ma chi sono secondo te quelli che non vogliono andare in guerra, pur essendo una cosa bella e buona?" "I vili". "Se dunque è una cosa bella e buona è anche piacevole?" "Così abbiamo concordato". "E allora i vili, pur essendone a conoscenza, non si dirigono volontariamente verso ciò che è più bello, migliore, più piacevole?" "Ma, se ammettiamo anche questo, annulliamo quello che abbiamo concordato prima". "E cosa fa invece il coraggioso? Non si muove forse verso ciò che è più bello, migliore e più piacevole?" "Sì". "Dunque, in generale, i coraggiosi non hanno, quando temono, vergognose paure, e quando sono arditi non hanno vergognose audacie". "E’ vero". "Se non sono sentimenti vergognosi, non sono forse belli?" Era d’accordo. "Se sono belli, non sono anche buoni?" "Sì". "Invece i vili, gli audaci e i folli non hanno forse, al contrario, vergognose paure e vergognose audacie?" Era d’accordo. "E sono arditi in azioni vergognose e cattive per nient’altro che per incoscienza e ignoranza". "E’ così". "E allora? Ciò per cui i vili sono vili, per te è viltà o coraggio?" "Viltà". "E i vili non lo sono forse perché ignorano le cose da temere?" "Certo!" "Dunque a causa di questa ignoranza sono vili?" Era d’accordo. "Ciò per cui sono vili per te è viltà?" Disse di sì. "Dunque la viltà non è altro che l’ignoranza delle cose da temere e da non temere". Annuì. "Ma allora il coraggio è il contrario della viltà". Disse di sì. "E la sapienza delle cose da temere e da non temere è contraria alla loro ignoranza?". Ancora una volta a questo punto annuì. "E l’ignoranza di queste cose non è viltà?" A questa domanda annuì malvolentieri. "E la sapienza delle cose da temere e da non temere non è forse coraggio, che è il contrario della loro ignoranza?" A questo punto non volle più annuire e rimaneva in silenzio. "Perché, Protagora, non rispondi né sì né no alla mia domanda?" "Concludi tu stesso". "Non prima di averti chiesto una sola cosa, se, come prima, ancora sei convinto che esistano uomini molto ignoranti, ma molto coraggiosi". "Socrate, tu insisti perché io risponda; allora ti farò contento, dicendoti che, in base a ciò che abbiamo concordato, questo mi sembra impossibile". "Io faccio tutte queste domande solo per un motivo: voglio esaminare come stanno le cose riguardo alla virtù e che cosa sia mai la virtù. |
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