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Carlo Goldoni
Il finto principe

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SCENA DECIMA

 

Strada.

 

Floro, poi Roberto

 

FLO.

Io sono fra l'ancudine e il martello;

Vorrei e non vorrei

Scoprirmi e non scoprirmi.

Penso, risolvo, e poi torno a pentirmi.

ROB.

Principe...

FLO.

Padron mio.

ROB.

Voi di Rosmira

Aspirate alle nozze?

FLO.

Per servirla.

ROB.

Rosmira è l'idol mio.

FLO.

Buon pro vi faccia.

ROB.

O cederla dovete,

O estinto per mia man voi caderete.

FLO.

Pian, pian, signor Gradasso,

Ch'io non son un ranocchio da infilzare.

(Non mi voglio far stare).

ROB.

Difendetevi pur, se core avete;

Impugnate la spada. (mette mano)

FLO.

Che cosa vi credete?

Che io sia qualche poltrone?

Ho core, ho trippa, ho fegato e polmone.

Eccomi in guardia, a voi. (tira mano)

ROB.

Rosmira amata,

Consacro questa vittima al tuo bello.

FLO.

In due colpi di quarta io ti sbudello.

(si battono, e Roberto resta disarmato)

ROB.

Sorte crudel.

FLO.

Io sono

Più bravo di Ruggier, più fier d'Orlando.

 

 

 




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