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Carlo Goldoni
Il finto principe

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SCENA QUARTA

 

Roberto, poi Rosmira

 

ROB.

Non merita Rosmira

Chi vilmente la cede e l'abbandona.

ROSM.

Principe, il ciel pietoso

Preservò la tua vita.

ROB.

Ah non è questo

L'unico, né il maggior dono de' Numi.

ROSM.

E qual fia?

ROB.

La tua mano. A me la cesse

Il principe Ferrante,

Delle ricchezze tue, non di te amante.

ROSM.

E il padre che dirà?

ROB.

Miglior consiglio

Crederà liberarsi

Da chi pubblico rese il suo disprezzo

Vendendo l'amor suo per un vil prezzo.

 

Quegli occhi vezzosi,

Che prezzo non hanno,

Mercede saranno

D'un tenero amore,

E intanto il mio core

Ripieno è d'ardor.

Quei labbri amorosi

Saran mio tesoro;

Saranno il ristoro

Del fido mio cor. (parte)

 

 

 




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