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Carlo Goldoni Il finto principe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TERZA
Floro, poi Roberto
FLO. |
Costei vuol imbrogliarmi: Ma se mi riesce il colpo meditato, Con tutta pulizia sarò sbrogliato. |
ROB. |
Principe, se col ferro... |
FLO. |
Ogni trista memoria ormai si taccia, E pongansi in oblio le andate cose. Ditemi, in confidenza, Amate voi Rosmira? |
ROB. |
Ah che per lei Smanio, peno, deliro, e son furente. |
FLO. |
E a me di lei non me n'importa niente. Vuò che facciam tra noi un negozietto. Io vi cedo Rosmira, Cedetemi la dote, Onde così, senz'altri complimenti, Saremo tutti due lieti e contenti. |
ROB. |
Volentier cederei Qualunque ampio tesoro Per poter conseguir il bel che adoro. |
FLO. |
Questa è dunque aggiustata; La scrittura facciam che parli chiaro: A voi resti la donna, a me il denaro. |
ROB. |
Ite, il foglio formate: Io lo soscriverò. Quest'è quel che il mio cor brama e sospira: Vostra sarà la dote, e mia Rosmira. |
FLO. |
Il negozio più bel non fu mai fatto. Cambiar con un contratto La donna nel danar, per quel che sento, Si chiama guadagnar cento per cento.
Con queste femmine Napolitane Non ho fortuna, Non spero amor. Sian benedette Le veneziane! Sono amorose, Son di buon cuor. Sì, caro fo, Sè tutto mio, Caro el mio coccolo, Caro el mio ben. (parte) |