16.
LE DUE ZINGARE
Ballano a
suon di nacchere
Due zingare boeme
Che nel fuoco del diavolo
Sembrano cotte insieme;
Di villanelle estatiche
Tra le risa e le chiacchere
Ballano a
suon di nacchere.
Girano
come trottole
Dei piedi sulla punta
E nel girar si gonfia
La veste unta e bisunta.
Nel turbinoso vortice
Le due nere pallottole
Girano
come trottole.
Bizzarri
geroglifici
Ricaman sul terreno;
Come biscie, del pettine
Abbandonato il freno,
Disegnano nell'aria
I capelli magnifici
Bizzarri
geroglifici.
E di
danzar non restano
Le nomadi sorelle;
Gettate via le nacchere
E urlando, sulla pelle
D'uno stridente timpano
Colle nocche tempestano
E di
danzar non restano.
Dai loro
occhi di bragia
Guizza una luce rossa
Che saetta e che penetra
Nel midollo dell'ossa.
Escono le bestemmie
Dalla bocca malvagia
E dagli
occhi di bragia.
Tremano,
impallidiscono
A quel ballo selvaggio,
Tutte insieme segnandosi,
Le donne del villaggio,
E le perverse zingare
Che la croce abborriscono,
Tremano,
impallidiscono.
Già le
danze frenetiche
Giungono al parossismo,
Ma quando viene il parroco
A fare l'esorcismo,
In due gatte si mutano
Le diavolesse eretiche
Dalle
danze frenetiche.
|