20.
CANDIDA NOX
Candida
notte luminosa e strana!
Il cielo pare uscito di
bucato
Per man
degli angioli.
Volando
se ne vanno in carovana
Nella nube del peplo
immacolato
Le sante
vergini.
La bella
notte fra le notti belle!
Versa la luna il latte de'
suoi raggi
A
perpendicolo.
In tanta
luce muoiono le stelle
Ed albeggia là in fondo sui
villaggi
Quasi un
crepuscolo.
Pare una
nevicata. È tutta argento
Del cimitero l'erba
vittoriosa;
Le stesse
lapidi
Sono più
bianche, tremolano al vento
Innaffiati dell'onda
luminosa
I mirti e
i salici.
Sulle
ardesie del tetto la cappella
Ha il suo lenzuolo
anch'essa, giganteschi
Vi si
riflettono
I
cipressi che fanno sentinella,
Del campanile gli strani
rabeschi
E i
geroglifici.
Ed i
corvi che aleggian sulle tombe
Mutano nel virgineo
luccichio
Le pénne
d'ebano,
Si fanno
bianchi e sembrano colombe,
Sembran colombe mandate da
Dio
Sui
freschi tumuli.
Candida
notte! non ne vidi alcuna
Mai come questa somigliante al
giorno,
Silente e
mistica.
Uscite, o
morti, al bacio della luna
Che i suoi tesori va
spargendo intorno
Per i
cadaveri.
Lì, dove
siete non c'è alcun che pianga
La vostra sorte, regna sotto
terra
Freddo e
caligine.
Non
temete d'uscir - giace la vanga
Del becchin che cantando vi
rinserra;
Ei dorme
- io v'evoco!
Uscite,
uscite! il buio è nella fossa
Ma qui piovono i raggi a
larga falda
Come al
meriggio.
Uscite,
uscite a ritemprarvi l'ossa
Nel benefico latte, in
questa calda
Aria di
luglio.
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