BRINDISI D'UN FANCIULLO
...altri
intende per verismo il diritto puro e
semplice
di dire della porcherie senza sugo.
CAVALLOTTI, Anticaglie
Qui la sfrenata comitiva
spoglia
Il pudore dei
guanti
E il pudor
della foglia;
Qui le donne diventano baccanti
E tutti ci
scordiamo
Le miserie
d'Adamo.
È negra notte, è biondo
mezzogiorno
Questa
femminea chioma
Che ci
sventola intorno.
Spargendo effluvi di piccante
aroma,
Bagnandosi
nel latte
Delle spalle
ben fatte.
«Beviam, beviam!» così il coro
schiamazza
Nel sciocco
melodramma
Ed ha vuota
la tazza,
Ma noi beviamo una liquida
fiamma,
Non è falsa
la spuma
Che ci arde e
ci consuma.
Suvvia, danzate in barba alla
morale
Fra il
tintinnio dei vetri
Il cancan
verginale;
Potete alzar la gamba di due
metri
E senz'ombra
di colpa
Far vedere la
polpa.
Se siete stanche, tra le nostre
braccia,
Brïache
verginelle,
Nascondete la
faccia
Sovra la seta della vostra
pelle
Correranno le
dita
Con dolcezza
infinita.
Nè nasca in voi la stupida
paura
Che
comparisca il grifo
Di madonna
questura,
Liberi siamo! e non vi faccia
schifo
D'aspettare
il mattino
In un lago di
vino.
Giù,
rotoliamo a guazzo
Nel vomito paonazzo
Acre,
frizzante.
Il vero
baccanale
È di farsi maiale
Dalla testa
alle piante.
Onore al
sibarita
Che sa far della vita
Una cloaca;
È all'apogeo
del bello
La donna di bordello
Che
stramazza, ubbrïaca.
Alla luce
che in essi si riflette,
Pieni d'ambra, scintillano i
bicchieri.
A voi, bionde, beviamo, a voi,
brunette,
Agli occhi
azzurri e ai neri.
Brindiamo
all'orgia e alla vampa turchina
Del punch, brindiamo al libero
pensiero,
A Lalage soave, a Messalina,
E alla scuola
del vero.
Perchè,
poeta, canti i tuoi dolori,
E le verdi speranze e i tristi
amori
E le
fulminee ire?
Se non
esalti, tetramente gaio,
La carne e il sangue, come un
macellaio,
Non sei
dell'avvenire.
Arrigo
Boito, Wagner, cos'è questa,
Strappata all'usignuolo e alla
tempesta,
Melopea
gigantesca?
Noi vogliam
la quadriglia d'Offfenbach,
La galoppa che puzza di cognac,
Ma non roba
tedesca.
Sol l'arte
nuova accoglie i nostri incensi
Perchè all'amore e a tavola
c'invita,
È d'appagar la voluttà dei
sensi
Lo scopo
della vita!
Rifrangendo
le fiamme cilestrine,
Arrubinati, cantano i
bicchieri.
A voi, brune, beviamo, a voi,
biondine,
Agli occhi
azzurri e ai neri.
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