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Remigio Zena Poesie grigie IntraText CT - Lettura del testo |
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18.
SANCTA MOESTITIA
Perchè non fosti la mia amante prima, Perchè non ti conobbi in giovinezza, Tu che morbida sei come una rima, Come un velluto e come una carezza? O tu, vergine Dea della tristezza, Perchè non fosti la mia amante prima?
Perchè non ti conobbi in giovinezza Nel naufragio dei lirici miei voli, O tu, vergine Dea della tristezza, Colomba che sul Golgota sorvoli? O tu che piangi e col pianto consoli, Perchè non ti conobbi in giovinezza?
Nel naufragio dei lirici miei voli Anche l'anima mia era in procella; O tu che piangi e col pianto consoli, Avresti pianto come una sorella, Saresti stata la mia navicella Nel naufragio dei lirici miei voli.
Anche l'anima mia era in procella Navigando in un mare di veleno; Saresti stata la mia navicella, Saresti stata il mio arcobaleno. Oh perchè non potei piangerti in seno Quando l'anima mia era in procella?
Navigando in un mare di veleno Era il mio sol nascosto dall'ecclissi. Oh perchè non potei piangerti in seno? Alla cieca mia notte maledissi, Gli spasimi provai dei crocifissi Navigando in un mare di veleno.
Era il mio sol nascosto dall'ecclissi E agonizzante l'anima tapina; Gli spasimi provai dei crocifissi Della mia gioventù nella rovina, Tu non c'eri, o colomba vespertina, E il sole era nascosto dall'ecclissi.
Agonizzante l'anima tapina Perchè non ti conobbe in giovinezza, Solitaria colomba vespertina? Tu sei morbida come una carezza E in te, vergine Dea della tristezza, Va a rifugiarsi l'anima tapina. |
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