La carità è
ancora amore. Se si potessero scomporre le immense beneficenze che vi sono nel
mondo le troveremmo composte d'amore; cuori infranti che invece di avvizzire
nell'inerzia o di imprecare nella vendetta, portarono sui campi della carità le
ultime goccie del loro sangue generoso.
Amando si sanano le ferite
dell'amore; amando il prossimo nella carità, amando l'ideale sensibile in Dio e
l'ideale pensante nell'arte e nella scienza.
È per questa catena invisibile
che le unisce e le fonde, che le quattro forme esterne dell'idealismo si
trovano ad essere essenzialmente una stessa cosa; onde l'amore, l'arte, la
carità sono pure religioni e la religione altro non è che un'infinita
aspirazione di amore.
Per alcune persone i bisogni
psichici non vanno più in là del vaso di basilico coltivato sul davanzale della
finestra o dei baci scambiati col canarino; della lettura del giornale o della
banda che suona in piazza. Sono anime povere, anime piccine. La fiammolina del
loro ideale si alimenta con una goccia.
Altre anime esistono per le
quali, al contrario, il mondo reale non è sufficiente spazio. Anime sconfinate
che tutto abbracciano, fiamme distruttrici nei cui vortici ogni passione gitta
i suoi torrenti senza che mai essi gridino: «basta!» A questa schiera
appartengono principalmente i poeti e i pensatori, nella cui mente passa come
un riflesso dei palpiti di tutto il mondo.
Amiamoli, figlio mio, mettiamoci
sulla loro via: essi ci guideranno alla verità ed alla luce.
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