Fosse in mio
potere darti a scelta un cumulo di ricchezze od un felice temperamento non
esiterei a scegliere quest'ultimo.
E ciò non per dispregio dell'oro
o per una ascetica venerazione per i piaceri immateriali, ma perchè sono
convinta che la sorgente prima della felicità sia in noi stessi; nella nostra
salute, nel nostro temperamento, nella nostra educazione.
«Non è che raccogliendo
sapientemente le briciole della felicità che si arriva ad essere felici.» Lo ha
detto un autore moderno; ma credo, che Salomone stesso non saprebbe
contraddirlo.
I più si immaginano che per
essere felici occorra o una grande ricchezza, od una somma gloria, o un immenso
amore; dimenticando che la vita è tessuta di giorni, di ore, di minuti; che non
si può tutti i giorni essere eroi, nè creare dei capolavori ad ogni giro d'oriuolo;
e fossimo anche padroni del mondo, dovremmo pur troppo rammentare il saggio
proverbio indiano: «Che l'uomo stia seduto sulle rive del Gange o su quelle di
un ruscello, non può trasportare che un vaso delle loro acque.»
Possiamo anche paragonare la vita
ad un rosario; solo dopo un gran numero di pallottole piccine c'è la pallottola
grossa; e nel comune della vita le pallottole grosse sono anche più lontane che
nei rosari.
Curiamo dunque i numerosi pochi
che devono formare il nostro tutto; lungi dallo sdegnare le soddisfazioni
piccine, moltiplichiamole intorno a noi.
Saverio de Maistre, racchiuso
forzatamente nella sua camera, trovava un vero piacere ascoltando il rumore
della caffettiera appoggiata sugli alari del caminetto, mentre egli, dalla
porticina, seguiva i voli fervidi della fantasia che gli facevano percorrere il
più piacevole dei viaggi.
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