L'indagine
costante del vero conduce assai spesso al dolore, ma su questo punto siamo già
d'accordo.
Sappiamo, cioè, che il dolore
non ci deve arrestare mai. Chi vuole
la verità vuole il dolore.
Considera però, figlio mio, che
il dolore qui non è che uno stato transitorio, una specie di limbo purgante
dove l'uomo depone le sue scorie animali e dal quale passa alle serene
intangibili regioni della filosofia pura, in cui l'elevatezza morale tien luogo
di ogni altra felicità.
E nella applicazione materiale
della mia massima il vantaggio è anche più immediato.
Conosco persone coraggiose che,
in seguito alla schietta ricognizione di un fisico disgraziato e alla ferma
persistenza nella cura di esso, vinsero una vera e propria battaglia colla
natura.
Altri invece ne conosco deboli e
vani, menti paurose che rifuggono da ogni scandaglio, bugiardi per fiacchezza,
ciechi per ignoranza, che piangono e si disperano alla sola supposizione di non
essere perfettamente sani, negando la malattia, fuggendo il medico, tutto ciò
in odio a una dolorosa verità e vittime immancabili della loro codardia.
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