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Neera
Il libro di mio figlio

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L'uomo superiore non fa caso dei giudizi del mondo; egli ha in sè stesso un giudice unico che è la sua coscienza.

Capirai però che per usare di questo diritto è d'uopo tenere molto alto il proprio senso morale. Per bastare a sè stessi bisogna esser ricchi, e solo chi ha dovizie d'alti sentimenti e di propositi generosi può fare a meno del plauso della folla.

Se tu vedi qualcuno che va in cerca della lode e della approvazione altrui, di' pure con certezza ch'ei si sente meschino; potrà essere onesto, ma è senza dubbio debole.

Questa ricerca di plauso, questa vanità del successo, in fondo non è altro che povertà, insufficenza, impotenza.

Nel detto antico «virtù basta a sè stessa» è racchiusa una profonda conoscenza dell'intelletto umano, il quale tanto più si appaga quanto maggiormente si nutre di sè.

L'importante è di non mettersi dalla parte del torto. Gl'insulti, la malignità, tutto è niente quando la ragione è nostra. La miglior risposta che si possa dare ad una parola bassa è un fatto magnanimo. Gli insulti appartengono a chi li fa, non a chi li subisce. Noi soli siamo i padroni delle nostre parole e dei nostri atti.

Essere malcontenti e tormentati dalla condotta altrui è un affanno volgare. Il solo affanno che t'auguro di non provare mai è il malcontento di te stesso.

 

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