Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Neera
Il libro di mio figlio

IntraText CT - Lettura del testo

  • 30
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

Volgendo la massima dall'altro lato ti dirò ancora: tu non scenderai mai alla bassezza dell'adulazione.

Molti se ne servono per leggerezza, per divertirsi alle spalle dei gonzi che ci credono senza nessun altro scopo che di fare un esperimento. Ma anche questo è male. Non si deve scherzare colle cose sacre, e la coscienza umana, che una falsa lode può turbare, è fra le più sacre.

Valersi poi dell'adulazione per scopo di lucro, per ingraziarsi la benevolenza, per ottenere favori e parzialità, è uno dei più ignobili traffichi che l'uomo fa del suo io morale: dopo del quale non m'indigna più chi vende il proprio corpo.

La libertà fisica è priva di nobiltà e di coraggio quando sovr'essa non è libera l'anima: cioè il pensiero. E l'anima non potrà mai concedere una porzione di sè stessa ad una causa che non la persuade solo perchè le torna utile, o ad una persona che non ama, solo perchè la persona è potente.

Qui, dopo averti quasi promessa una sola citazione di versi, ti chiedo grazia per una seconda dello stesso autore; ma così veramente educatrice e degna dell'altra che mi è caro consegnarle entrambe a queste pagine che portano il tuo nome:

 

Me non nato a percotere

Le dure illustri porte

Nudo accorrà ma libero,

Il regno della morte.

 

Non senti tutta la fierezza di questo concetto, diciamo pure tutto l'orgoglio?

L'orgoglio, vedi? io lo stimo moltissimo — a parte l'orgoglio dell'asino che portava reliquie e che, vedendo i contadini inginocchiarsi dietro i suoi passi, rizzava le orecchie credendosi un gran personaggio.

Il vero orgoglio non si circoscrive alla meschina compiacenza di sè stessi. Si deve essere orgogliosi del principio che si professa; orgogliosi non dei meriti che abbiamo, ma del dovere di portarli altamente e nobilmente.

La modestia dei grandi è una virtù molto apprezzata dai piccoli, perchè la loro vanità ne esce incolume. Tuttavia occorre distinguere.

Di fronte all'ideale, ogni uomo per quanto grande, anzi in ragione del suo valore, proverà quel sentimento di ritrosia, quasi di rispetto, che è la sola modestia permessa: direi la modestia naturale.

Si oltrepassa però il limite della modestia e si entra nel convenzionalismo e nella ipocrisia quando l'uomo grande o semplicemente superiore, od anche solo onesto, trovandosi di fronte all'inetto, al birbante, credesi obbligato a farsi loro pari per modestia.

Una modestia che giunge a questo punto non mi persuade; niente più di quella umiltà che fa presentare la guancia sinistra dopo di aver ricevuto uno schiaffo sulla destra.

Francamente preferisco l'orgoglio di Napoleone, quando, mettendosi in capo la corona, getta al mondo come una sfida le altere parole: guai a chi la tocca! Nelle fibre di un eroe c'è sempre la stoffa di un orgoglioso.

Ripeto, orgoglioso; non superbia, non vanità, non iattanza. Soggiungo: orgoglio intimo. E se non sembrasse un paradosso direi: orgoglio modesto. Deve essere infine un fermo e giusto convincimento del nostro valore, senza boria, senza offesa per gli altri.

 

* * *

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License