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Aristotele Etica a Nicomaco IntraText CT - Lettura del testo |
4. [L’arte].
[1140a] Ciò che può essere diverso da come è, può essere sia oggetto di produzione, sia oggetto di azione: altro è la produzione e altro l’azione (per quanto riguarda questi argomenti ci affidiamo anche agli scritti 151 essoterici). Così anche la disposizione ragionata all’azione è altro dalla disposizione ragionata alla produzione. [5] Perciò nessuna delle due è inclusa nell’altra, giacché l’azione non è produzione, e la produzione non è azione. Poiché l’architettura è un’arte ed è per essenza una disposizione ragionata alla produzione, e poiché non c’è nessun’arte che non sia una disposizione ragionata alla produzione, e non c’è nessuna disposizione ragionata alla produzione che non sia un’arte, arte sarà [10] lo stesso che "disposizione ragionata secondo verità alla produzione". Ogni arte, poi, riguarda il far venire all’essere e il progettare, cioè il considerare in che modo può venire all’essere qualche oggetto di quelli che possono essere e non essere, e di quelli il cui principio è in chi produce e non in ciò che è prodotto. L’arte, infatti, non ha per oggetti le cose che sono o vengono all’essere per necessità, [15] né le cose che sono o vengono all’essere per natura, giacché queste hanno in sé il loro principio. Poiché produzione ed azione sono cose diverse, è necessario che l’arte riguardi la produzione e non l’azione. Ed in certo qual modo hanno gli stessi oggetti il caso e l’arte, come dice anche Agatone 152: "L’arte ama il caso e il caso ama [20] l’arte". Dunque, l’arte, come s’è detto, è una specie di disposizione, ragionata secondo verità, alla produzione; la mancanza d’arte, al contrario, è una disposizione, accompagnata da ragionamento falso, alla produzione, sempre relativa alle cose che possono essere diversamente da come sono.