Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Aristotele Etica a Nicomaco IntraText CT - Lettura del testo |
9. [Continenza, perseveranza, ostinazione].
È continente, dunque, colui che persiste in una ragione qualsiasi ed in una qualsiasi [30] scelta oppure colui che persiste nella retta scelta? E, viceversa, è incontinente colui che non persiste in una scelta qualsiasi e in una ragione qualsiasi, oppure colui che non persiste nella ragione non falsa e nella retta scelta? Questo è il problema come l’abbiamo posto prima 211. Non dobbiamo forse dire che [35] l’uno persiste, l’altro non persiste in una scelta qualsiasi per accidente, di per sé, invece, nella ragione vera e nella scelta retta? Se, infatti, uno [1151b] sceglie o persegue questa cosa in vista di quest’altra, per sé persegue e sceglie quest’ultima, per accidente, invece, la prima. Ma con "per sé" intendiamo dire "in senso assoluto". Per conseguenza, è un’opinione qualsiasi quella in cui l’uno persiste e da cui l’altro si distacca, ma in senso assoluto è l’opinione vera. Ci sono, poi, di quelli che [5] sono perseveranti nella loro opinione, e li chiamiamo ostinati, i quali sono difficili da persuadere, cioè non è facile persuaderli a cambiare. Essi hanno qualcosa di simile all’uomo incontinente, come il prodigo al liberale e il temerario al coraggioso, ma sono diversi per molti aspetti. L’uno, infatti, il continente, non cambia opinione solo per una passione o per un desiderio, [10] ché anzi, all’occasione, l’uomo continente si lascerà facilmente persuadere; gli altri, invece, gli ostinati, non si lasciano guidare dalla ragione, perché, se non altro, accolgono in sé desideri, e molti di loro si lasciano trascinare dai piaceri. Ed ostinati sono i testardi, gli ignoranti e i rustici; i testardi lo sono a causa del piacere e del dolore: essi, infatti, sono contenti della loro vittoria quando non [15] si sono lasciati indurre a mutare opinione, e soffrono quando le loro decisioni restano come decreti senza autorità. Per conseguenza, assomigliano di più all’incontinente che al continente. Ci sono alcuni, poi, che non persistono nelle loro opinioni, ma non per incontinenza, come, per esempio, Neottolemo 212 nel Filottete di Sofocle. Certo, fu a causa di un piacere che egli non persistette, ma di un piacere bello; infatti, [20] dire la verità per lui era una cosa bella, ma fu persuaso a mentire da Ulisse. Infatti, non è che chiunque faccia qualcosa per piacere sia intemperante o perverso o incontinente, ma chi lo fa per un piacere vergognoso. C’è, poi, anche chi è tale da godere dei piaceri corporali meno di quanto si deve, e che perciò non persiste nella ragione: [25] è tra questo e l’incontinente che sta in mezzo l’uomo continente; infatti, l’incontinente non persiste nella ragione per eccesso, quest’ultimo, invece, per difetto; l’uomo continente, al contrario, persiste e non cambia per nessuno dei due motivi. Se è vero che la continenza è virtuosa, bisogna che entrambe le disposizioni contrarie siano cattive, come pure risulta manifesto: [30] ma poiché una di esse si manifesta in pochi uomini e poche volte, come si ritiene comunemente che la temperanza è contraria soltanto all’intemperanza, così si deve ritenere anche che la continenza è contraria soltanto all’incontinenza. Poiché molte espressioni si usano per analogia, ne è derivato, per conseguenza, che si parla per analogia anche della continenza dell’uomo temperante: infatti, il continente [35] è uomo che non fa nulla contro la ragione a causa dei piaceri del corpo, [1152a] come pure il temperante, ma uno possiede cattivi desideri, l’altro, invece, no, e l’uno è tale da non godere in contrasto con la ragione, mentre l’altro è tale da godere, ma non da lasciarsi trascinare. E, pur essendo diversi, l’incontinente e l’intemperante sono d’altra parte simili: [5] entrambi perseguono i piaceri del corpo, ma l’uno pensa di doverlo fare, l’altro, invece, non lo pensa.