CAPITOLO
CLXXVII.
Del lavorare camere o
logge a verdeterra in secco.
Alcuna volta si lavora in camera o sotto logge o
poggiuoli: ché tutte le volte non si lavora in fresco: però ch'el trovi per
altro tempo smaltato e vuoi lavorare in verde: pertanto togli verdeterra e ben
macinata e temperata con colla da ingessare, non troppo forte, e danne con
pennello di setole grosso per tutto il campo due o tre volte: quando hai fatto
questo e che sia asciutto, disegna con carbone, a modo che fai in tavola, e
ferma le tue storie con inchiostro, o vuoi con colore nero, cioè con carbone di
viti trito bene e temperato con uovo e vuoi pure rossume d'uovo e l'albume
insieme; e spazzato di carbone, togli una scudella o catinella grande d'acqua o
vuoi metadella a modo di Toscana. Appresso di questo, vi metti quanto sarebbe
un cuslieri di mele e dibatte bene ogni cosa insieme. Fatto questo, togli una
spugna e attuffala in questa acqua; premila un poco, e va con essa su per lo
campo messo di verde: poi con acquerella di nero da' le tue ombre ben dilicate
e morbide e sfumanti. Poi abbi biacca macinata e temperata colla detta tempera
d'uovo detto di sopra, e biancheggia le tue figure, come si richiede di ragion
d'arte. Sopra le dette figure tu puoi dare alcuno coloruzzo svariato dal verde,
come d'ocria, cinabrese e d'orpimento; e adornare alcuno fregetto ed eziandio
mettere i campi d'azzurro. E nota che questo tale lavoro tu puoi anche in verde
lavorare in tavola, e ancora in muro in fresco, smaltando e campeggiando col
detto verdeterra, o vero che si vuole biancheggiare con bianco sangiovanni.
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