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Ippolito Nievo Antiafrodisiaco per l'amor platonico IntraText CT - Lettura del testo |
Interruzione
del Signor Stracotto
— Carissimo Signor Incognito: e questa dunque è la vostra Odissea?
— Per l'appunto.
— Bella cosa davvero! Non avete camminato per trecento miglia in sette mesi, e siete sempre corso per istrada postale, e la chiamate un'Odissea?
— Avete ragione! ma se gli Eroi d'Omero, e i suoi giganti sono diventati oggimai uomini mediocrissimi, e nani, perché non potrò chiamare un'Odissea anche una passeggiata?
E poi s'io non passai per Scilla e Cariddi ebbi però a lottare con tre amori alla volta, il che è peggio, e poi, e poi...
— Ma scusatemi, e perché farmi un sì bel panegirico dei vostri amori colla Signora Fanny, mentre per guarire la mia malattia dovreste imprecare fino al nome d'amore?
— Eh, Eh! mio caro! l'amore non è sempre uno, né sempre detestabile! il vostro abbisogna solo di esser deviato! Credetemi! sentendo il resto della mia storiella v'accorgerete che la sublimità, lo spiritualismo della Morosina non mi ha fatto gustare la metà dei contenti, che provai nell'amore materiale, e terreno della Fanny. Deducete una generale dal mio esempio — regolate dietro quella generale la vostra condotta e sarete guarito. Credete a quelle che vi baciano, e non credete a quelle che aspettano d'esser baciate; sopratutto abborrite le donne che vogliono parer disinvolte! è questa la morale delle restanti mie ciacchere.